La Gazzetta dello Sport parla dell'idea della Figc di introdurre il challenge e sottolinea le varie criticità. "La buona intenzione era probabilmente quella di far abbassare il livello di tensione, ma ha fatto storcere la bocca nell’ordine:

- Alla Fifa che si è vista tirare dentro mediaticamente senza aver ricevuto alcuna proposta ufficiale. I cambiamenti di regole e protocolli a livello internazionale devono seguire tutt’altre più rigorose procedure.

- All’Aia che non è stata neanche interpellata dalla Figc; ai vertici arbitrali già in passato estremamente cauti (per non dire contrari...) rispetto all’idea del Challenge; a molti arbitri che a stagione in corso si sono sentiti screditati, vivendo il comunicato come un appoggio a chi dubita delle loro capacità o, peggio ancora, della loro buona fede.

- Alla Lega e alla maggior parte delle società di A, tra cui le big, che avrebbero gradito che una iniziativa simile (sebbene allo stato embrionale e con scarse possibilità di essere presa in considerazione dall’Ifab nel breve periodo) passasse prima attraverso un dibattito con dirigenti e vertici arbitrali, e poi allo studio di una apposita commissione per un’analisi approfondita dei pro e dei contro.

La maggior parte dei club oggi chiede altro: aumentare l’uso della Var e della review estendendola a tutti gli episodi dubbi e rivedere, a fine stagione, il protocollo sui temi più controversi (falli di mano e fuorigioco impercettibili)".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 15 febbraio 2020 alle 10:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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