Forza fisica straripante, gol e generosità al servizio della squadra: questo il biglietto da visita di Romelu Lukaku, obiettivo dell'Inter per l'attacco. "In nazionale come nei club, Lukaku è sempre stato il terminale offensivo in un sistema che prevedeva una punta centrale (4-2-3-1 o 4-3-3), mentre ha palesato qualche difficoltà quando ha dovuto dividere lo spazio con un altro attaccante - sottolinea la Gazzetta dello Sport -. E su questo dovrà lavorare Conte, che difficilmente si sposterà – almeno in un primo momento – dal 3-5-2, il sistema che lo ha portato ad essere uno degli allenatori più ambiti a livello europeo (ma al Chelsea in realtà ha adottato con successo il 3-4-3, ndr). La stima di Conte per Lukaku è datata nel tempo e l’ex c.t. aveva provato in tutti i modi a prenderlo già quando sedeva sulla panchina del Chelsea: Romelu preferì Mourinho e il Manchester United al ritorno a Londra, ma questo non sarà di certo un problema per il futuro. Un ipotetico prossimo tandem offensivo potrebbe essere formato da Lukaku e Lautaro, con l’argentino ad agire da seconda punta, pronto a buttarsi negli spazi che gli garantirà la presenza del gigante belga. Ma Lukaku non è un classico centravantone utile solo in area di rigore perché malgrado la stazza sa aggredire la profondità e in campo aperto la sua falcata potente può essere devastante. Semmai a Lukaku manca un po’ il killer-instinct, nel senso che spesso è stato criticato per le troppe occasioni sciupate. I numeri però sono dalla sua parte: 10 reti in 21 gare di Champions (inclusi preliminari), 13 su 27 partite di Europa League, 113 gol in 252 di Premier, 45 in 79 match con il Belgio, con la ciliegina dei 5 gol in 10 presenze ai Mondiali".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 23 maggio 2019 alle 09:35 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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