Gigi Buffon parla ancora e lo fa a Tuttosport. Ecco alcuni passaggi della sua intervista

Ora è Atalanta-mania. 
"Io ogni tanto mi messaggio con Gasperini, da un po’ di tempo, da qualche anno. E alla fine della terza partita del girone, gli ho detto: “Gasper”, voi ce la potete fare, voi siete una squadra che può vincere contro tutti, contro chiunque. Se vi vanno bene due risultati fra le altre che si incontrano, voi ce la potete fare. Infatti quando ho visto che hanno vinto, sono stato veramente contento perché sono un esempio da seguire e donano, trasmettono un entusiasmo incredibile anche per il loro modo di giocare, la loro esuberanza, il loro essere coraggiosi. E’ uno spot per l’Italia molto bello. Ora tutti faranno a gara a dire “speriamo di beccare l’Atalanta ai sorteggi”, ma solo perché non la conoscono e non sanno a cosa andrebbero incontro". 

Oltre che con Gasper, come lo chiama lei, si messaggia anche con Antonio Conte? 
"Ogni tanto sì". 

Anche nelle ultime ore? Dopo l’eliminazione dell’Inter? 
"Nelle ultime ore no, non l’ho sentito...". 

L’ha stupita l’eliminazione dell’Inter? E nella lotta scudetto può incidere in qualche modo il fatto che i nerazzurri ora siano fuori dalla Champions? 
"Per la Juve non cambia niente, se la Juve ha la testa e l’umiltà che ha avuto contro il Leverkusen. Se invece ha la supponenza e un po’ la superficialità, a cominciare chiaramente da me, che ha messo in certe partite non di cartello, allora la Juve rischia". 

Ma Ronaldo vi ha chiesto scusa per quell’episodio del lasciare lo stadio prima? 
"Naaa, ma siamo grandi, dai! Almeno, io non ho bisogno di sentire “scusa”. Io voglio andare in campo e vedere che tutti facciamo lì quello che dobbiamo fare. Quello è il più grande messaggio di rispetto nei confronti della squadra che si possa dare". 

Un passo indietro: perché c’è questa differenza tra la Juve di Champions e quella di campionato? Come si spiega? 
"Si spiega facilmente, la cosa, quando sei una squadra forte composta da tanti campioni: sicuramente la preparazione a certe partite è diversa, e quindi alcune volte paghi dazio. Poi magari, nel nostro caso, il dazio maggiore l’hai pagato con la Lazio, pur in una partita che secondo me è quella giocata meglio nell’ultimo mese: lì proprio gli episodi ci hanno punito, ma alla fine era un susseguirsi di rischi che ci stavamo prendendo negli ultimi tempi. Fino a Roma non l’avevamo pagata cara, invece è successo quando meno ce lo aspettavamo". 

Sezione: Rassegna / Data: Ven 13 dicembre 2019 alle 09:53 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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