HANDANOVIC 6 - Bucato da un sinistro sporco di Jankto in mezzo a una selva di gambe, oltre a una deviazione su Vieira a tempo scaduto non gli tocca compiere altri interventi che vadano al di là di uscite alte, rinvii e avvio della manovra dal basso. Merito anche di un reparto difensivo che non si scompone in un secondo tempo complicato.

SKRINIAR 6,5 - Torna a destra (finalmente, direbbe lui) e riacquista la sicurezza smarrita da quando si è dovuto adattare alla cattività. Molto attento in copertura, oppone il corpo ogni volta che sente odore di tentativo doriano. Non spreca comunque alcun pallone, ha la sfortuna di mettere il piede sul sinistro di Jankto. Nella fase di arrembaggio doriano, a svettare è sempre la sua testa.

DE VRIJ 6,5 - Cambiano i compagni ai lati, ma la direzione d'orchestra continua a produrre ottima musica. Tempista nelle uscite in anticipo di piede o testa, nella sua zona al centro dell'area è divieto di transito. Quando non c'è spazio per l'eleganza, con i suoi in inferiorità numerica, ci mette tutto il suo mestiere.

BASTONI 6,5 - Esordio con la maglia nerazzurra a 20 anni e in trasferta, accompagnato da qualche perplessità per la giocata d'azzardo di Conte. Che invece va sul sicuro, visti i risultati. Si disimpegna con la semplicità e la sicurezza di un veterano, non getta mai via il pallone e si fa trovare sempre al suo posto. Si permette persino di alzare la testa e mandare Martinez in porta e regge l'urto quando la Samp alza il baricentro e lo sollecita.

CANDREVA 6,5 - La pausa gli ha fatto bene, a Genova si è visto un giocatore tirato a lucido e con la solita voglia di fare (e strafare). Presenza costante a destra in entrambe le fasi, finalizza con un bel gol una grande azione vanificata da un fuorigioco di pochi centimetri. Conte lo richiama in panchina dopo l'espulsione di Sanchez. DAL 56' D'AMBROSIO 6 - La sua propensione alla fase difensiva è un toccasana quando i nerazzurri restano in dieci. Su quella fascia si spinge meno ma si corrono anche meno rischi.

GAGLIARDINI 7 - Positiva la connection a destra con Candreva, con il quale scambia spesso la posizione. Un po' macchinoso nei movimenti, usa il fisico quando gli avversari cercano di aggredirlo. Poi, nel momento più difficile, il blitz che frutta la terza rete. Visti i precedenti, se giocasse sempre a Marassi vincerebbe il Pallone d'Oro a mani basse.

BROZOVIC 7 - Solita padronanza del ruolo, quasi tutti i palloni che arrivano nella metà campo avversaria passano dai suoi sapienti piedi. Un pizzico in affanno quando insegue gli avversari in possesso del pallone, non lesina come al solito tanta corsa e sacrificio che però non influiscono sulla sua lucidità. La terza rete nasce da una sua iniziativa. Interminabile.

SENSI 7 - Il mastro di chiavi, non c'è porta che non riesca ad aprire.per uscire dalle situazioni più complesse. Gioca sempre a testa alta, estrae dal cilindro dribbling, lanci, finte e inserimenti affascinanti. Le due reti del primo tempo sono frutto di sue iniziative e giustamente la prima gli è stata assegnata. Finché resta in campo nasconde il pallone agli aggressori blucerchiati.  DAL 65' BARELLA 6 - Con l'Inter in dieci Conte dà respiro a Sensi e punta sulla freschezza e sul dinamismo dell'ex Cagliari, che fa il suo dovere senza emergere più di tanto.

ASAMOAH 6,5 - Un'autentica garanzia: pulito negli interventi difensivi, proteso spesso all'anticipo e sempre puntuale in fase di appoggio alla manovra, con più di uno scarico interessante ai centrocampisti a rimorchio. Il turno di riposo gli è stato utile, perché mantiene freschezza anche in un secondo tempo complicato.

SANCHEZ 5,5 - Prestazione strepitosa nel primo tempo, con un gol e mezzo e tanti guizzi di una certa importanza. Poi, in avvio di ripresa, l'ingenuità della simulazione con il secondo cartellino giallo che mette in difficoltà i suoi e gli nega il big match contro la Juventus. Una macchia impietosa su un esordio da titolare da fuochi di artificio.

MARTINEZ 5 - Combatte, non si può negare. Ma ha la colpa di sprecare troppo sotto porta, almeno tre occasioni ghiotte gestite male. E sulla terza nasce il secondo giallo di Sanchez, che anche il Toro ha sulla coscienza. Da lui ci si aspetta che sia decisivo, altrimenti rischia di essere controproducente. DAL 55' LUKAKU 6 - Conte lo butta nella mischia con il compito di fare da catalizzatore di ogni palllone portato dall'Inter nella metà campo blucerchiata. Sponde, spallate e gioco in isolamento: esegue da bravo soldato e spreca anche una buona occasione cercando una giocata troppo barocca.

ALL. CONTE 6,5 - Sesta vittoria consecutiva, e per la prima volta la sua Inter deve mostrare un carattere che va al di là della qualità dell'avversario. Rispetto alla vittoria sulla Lazio cambia 7 giocatori e domina il primo tempo. Poi, dopo l'ingenuità di Sanchez, chiede e ottiene dai suoi una prova di carattere in inferiorità numerica e con la Samp che riduce le distanze. Ennesima conferma di una squadra contiana.


SAMPDORIA: Audero 5, Bereszynski 5,5, Chabot 5, Colley 5,5, Depaoli 5,5 (dal 56' Bonazzoli 6,5), Linetty 6 (dal 73' Caprari 6), Ekdal 5,5 (dal 69' Vieira 6), Jankto 6,5, Murru 5,5, Rigoni 5,5, Quagliarella 5,5. All. Di Francesco 5,5


ARBITRO: CALVARESE 6 -  Giusta la seconda ammonizione a Sanchez, l'episodio più importante del match dal punto di vista arbitrale. Severo con Skriniar quando lo ammonisce per un contatto veniale, meno con Rigoni per una gamba tesa da potenziale giallo-bis. Nel complesso, puntuale anche quando i ritmi si alzano.
ASSISTENTI: Bindoni 6,5 - Galetto 6

Sezione: Pagelle / Data: Sab 28 settembre 2019 alle 20:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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