HANDANOVIC 6 - Nella prima frazione di gioco corre pochi pericoli concreti e si limita ad osservare i tentativi imprecisi degli uomini di Giampaolo. La storia si ripete nella ripresa, eccezion fatta per qualche presa alta e il palo esterno centrato da Theo Hernandez che genera qualche spavento. 

GODIN 7 - Ritrova il campo dal 1' nella prima stacittadina milanese in carriera. Leao prova a metterlo in difficoltà con le accelerazioni palla al piede, lui risponde con un'esperienza che vantano pochi in Europa. Imperioso nelle palle alte, vince tutti i contrasti e cerca di non buttare mai via il pallone. Prestazione monstre, con l'unico neo a pochi secondi dal triplice fischio (quando perde palla ed aziona involontariamente Rebic).

DE VRIJ 6,5 - Stoppa letteralmente un tentativo di Piatek nei primi 45' e garantisce sempre un precisa impostazione da dietro. Dove non arriva con l'eleganza ci arriva con le maniere forti. 

SKRINIAR 6,5 - Puntuale e pulito nell'anticipo sull'avversario di turno, cala di attenzione sul finale del primo tempo e perde Piatek che salta in solitaria ma non inquadra la porta. Contribuisce con i compagni di reparto alla tranquilla serata trascorsa da Handanovic. 

D'AMBROSIO 7 - Prende il controllo della fascia destra, complici le non perfette condizioni fisiche di Candreva. Garantisce meno spinta costante, ma combatte con Rodriguez e si propone a fari spenti anche in area, come quando chiude l'azione Sensi-Lautaro e scaraventa sul palo il possibile 1-0 Inter. Ci riprova con una spettacolare rovesciata il leggero offside che porta alla rete annullata al Toro.

BARELLA 7 - Conquista una pesante maglia da titolare nel derby dopo la stoccata volante che ha arricchito il suo esordio in Champions. Ha fame e si vede già dopo pochi secondi, quando ringhia alto sui portatori di palla rossoneri. Si inserisce con intelligenza tra le linee, ma a tratti fa arrabbiare Conte per il possesso prolungato. Disegna l'arcobaleno che fa volare in cielo Lukaku, garantisce tanta corsa e spirito da gregario. DALL'81 CANDREVA 6,5 - Nei pochi minuti in campo pressa tutti e sfiora il colpo del definitivo k.o.: il terzo legno di serata gli impedisce di entrare nel tabellino dei marcatori. 

BROZOVIC 7 - Dopo la prova opaca contro lo Slavia Praga prova a riprendere in mano il centrocampo interista con le sue geometrie nonostante il costante disturbo di Suso. Dà ampiezza alla manovra, detta i tempi e rischia qualche giocata verticale che crea più di un problema a Romagnoli e soci. Calcia dal limite e trova la decisiva deviazione di Leao che sblocca il match. 

SENSI 6,5 - L'uomo più in forma del centrocampo nerazzurro si conferma: tocca tanti palloni e ne recupera altrettanti, gioca nello stretto, punta e prova ad inventare sempre qualcosa di costruttivo. Da un suo recupero in mezzo al campo nasce la prima palla gol di Lukaku, da un'ingenua palla persa parte il pericoloso contropiede di Suso nel primo tempo. Serve l'assist per Brozovic, poi va in riserva e lascia il posto a Vecino. DAL 71' VECINO 6 - Conte lo butta nella mischia per garantire centimetri e rottura in mezzo al campo e lui si rende utile: recupera palloni e garantisce qualche strappo importante che fa scorrere minuti preziosi sul cronometro. 

ASAMOAH 7 - Su quella fascia ha il suo da fare: Conti ha un altro passo e spesso e volentieri a lui si aggiunge anche l'imprevidibilità di Suso. Controlla la sua zona di competenza con attenzione e risulta decisivo con la spaccata che chiude la porta all'8 rossonero. Cresce nel secondo tempo.

LAUTARO 6 - Conte lo conferma dall'inizio al fianco dell'imprescindibile Lukaku, lui prova a ripagarlo subito sfiorando il gol in tackle sullo sciagurato retropassaggio di Rodriguez. Nel primo tempo si fa notare quando innesca bene il belga in verticale, calcia e genera l'occasione del palo di D'Ambrosio e si fa annullare il tap-in vincente per fuorigioco. Lotta e si sbatte, muovendosi bene spalle porta. DAL 76' POLITANO 6,5 - Entra in campo e assicura freschezza, ma la sua voglia di spaccare il mondo viene resa vana dalla traversa che gli nega la gioia del gol. 

LUKAKU 7 - Il fastidio alla schiena che l'ha limitato nelle ultime uscite sembra ostacolarlo anche nel suo primo derby milanese. Parte con qualche appoggio errato, poi prova a rifarsi cercando palloni giocabili su tutto il fronte d'attacco: il suo primo destro insidioso verso la porta viene però smanacciato da Donnarumma. Riceve pochi servizi in verticale, ma lavora attivamente per il bene della squadra e carica San Siro a suon di gesti e sportellate. Poi lo fa esplodere con il colpo di testa che vale il raddoppio e il derby nerazzurro. 

ALL. CONTE 7 - Giampaolo prova a sorprenderlo con la carta Leao, lui risponde impostando la partita come da programma: pressing alto, aggressività e ricerca di ampiezza e verticalità. Nei primi 45' l'Inter controlla a larghi tratti il gioco e sfiora più volte il vantaggio, ma nelle ripartenze rischia di essere punita dalle iniziative di Suso e soci. Stappa la partita nella ripresa con uno schema da fermo, poi legge bene la gara in corsa (fuori Sensi, qualche minuto in più a Barella che poi serve l'assist a Lukaku) e la chiude in grande stile centrando la quarta vittoria di fila in campionato e riportando l'Inter in cima alla classifica. 

MILAN: Donnarumma 6; Conti 5,5, Musacchio 5,5, Romagnoli 5,5, Rodriguez 5 (dal 72' Theo Hernandez 6,5); Kessié 5,5, Biglia 5, Calhanoglu 5,5 (dal 64' Paquetà 5,5); Suso 6; Leao 6,5 (dall'83 Rebic sv), Piatek 5,5. All. Giampaolo 5,5. 

ARBITRO: DOVERI 5 - Si lascia sfuggire qualcosa di troppo (vedi il tocco di mano di Biglia al primo tempo che aziona un contropiede rossonero): fischia il fallo di mano di Kessié prima che Calhanoglu insacchi e risparmia un giallo doveroso a Biglia per una palla arpionata con il braccio da terra. Annulla poi la rete di Lautaro affidandosi alle geometrie del Var. Difficilmente interpretabile il ricorso al monitor per convalidare la rete di Brozovic. 
ASSISTENTI: Ranghetti 6 - Lo Cicero 5,5.

VIDEO - IL DERBY E' NERAZZURRO, TRAMONTANA IN VISIBILIO

Sezione: Pagelle / Data: Sab 21 settembre 2019 alle 22:49
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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