PADELLI 6 - Serata tranquilla e voto politico. Mai impegnato, si limita a giocare qualche pallone con i piedi.
D'AMBROSIO 6 - Accorcia con intelligenza, stroncando sul nascere le iniziative dei trequartisti di casa ma ricorrendo spesso al fallo. Fornisce appoggio a Moses e appare come il più in difficoltà del terzetto difensivo. Quando può si sgancia in avanti: imbuca Vecino nell’azione del gol di Eriksen.
RANOCCHIA 6 - Dopo la conferenza stampa della vigilia al fianco di mister Conte, ritrova fascia da capitano e maglia da titolare. Rimpiazzare De Vrij non è facile, ma si comporta egregiamente con pulizia nelle chiusure e continuo scontro fisico per limitare l’unica punta Swierczok.
GODIN 6,5 - In Europa sembra trovarsi più a suo agio. Trasla sulla sinistra, come già visto a sprazzi nel match dell’Olimpico, aggredendo alto l’avversario di turno. Puntuale nelle chiusure difensive, si disimpegna con esperienza anche in uscita. Ma nella ripresa a tratti esagera.
MOSES 6,5 - Parte con il piglio giusto, mettendo in mezzo due bei cross non sfruttati a dovere da Biraghi. Intraprendente, si intende con Vecino ed é prezioso anche nei ripiegamenti difensivi in aiuto a D’Ambrosio. Genera anche la palla gol di Sanchez a inizio ripresa. (DAL 72’ BARELLA 6 - Dopo il suo ingresso in campo l’Inter passa al 4-3-1-2 e guadagna sostanza e dinamismo in mezzo al campo. Entra subito in partita e mette tecnica e polmoni a servizio della squadra).
VECINO 6 - Conte non rinuncia ai suoi centimetri in un centrocampo dall’alto tasso tecnico con Borja Valero ed Eriksen. Usa il fisico per tamponare le iniziative degli uomini di Vrba e quando può cerca la conclusione, peccando però di precisione. Contribuisce al buon lavoro del triangolo di destra con D’Ambrosio e Moses e all’azione del vantaggio nerazzurro.
BORJA VALERO 6 - Si piazza davanti alla difesa con il compito di smistare palloni e geometrie, ma i ritmi sono bassi e la manovra nerazzurra stenta a decollare, diventando facilmente leggibile. Cresce nel secondo tempo come tutta l’Inter, rendendosi più che utile nelle letture difensive.
ERIKSEN 7 - Schierato come mezzala sinistra, ritrova la chance dal 1’ in una serata dal sapore europeo. A inizio gara fatica a smarcarsi nel denso centrocampo bulgaro e ad entrare nei meccanismi di quello nerazzurro, mettendo in vetrina pochi lampi di classe. Nella ripresa alza il raggio d’azione e offre alla platea un assaggio del pregiato repertorio: prima il mancino al volo smanacciato da Iliev, poi il chirurgico destro che sblocca la gara e un altro sinistro (da fermo) che si stampa sulla traversa. Il 'caso' è rientrato.
BIRAGHI 6 - Ha sul piede destro le prime due palle gol della partita: sulla prima è lento nell’esecuzione, nella seconda riesce a centrare lo specchio ma viene stoppato dai guantoni di Iliev. È il più pericoloso, ma qualche errore tecnico di troppo macchia la sua prestazione. Dà comunque il via alla bella azione dell’1-0. (DALL’80’ YOUNG SV)
LAUTARO 5 - La foga agonistica lo porta spesso al contrasto con l’avversario: uno di questi causa un giallo pesante che lo costringerà a saltare il match di ritorno. Le poche volte che tocca palla lo fa con intelligenza, cercando il dialogo con il pimpante Sanchez e lavorando spalle alla porta. Quando c’è da fare del male, però, è insolitamente poco cattivo. E la prestazione è da dimenticare in fretta. (DAL 64’ LUKAKU 7 - Fa la cosa giusta al momento giusto: sua la sponda che porta al destro vincente di Eriksen. Aumenta il peso specifico dell’attacco e cerca anche la via del gol, che arriva nel finale con un glaciale calcio di rigore).
SANCHEZ 6,5 - Gioca vicino a Lautaro e cerca sempre di creare qualcosa di pericoloso, dimostrandosi abile nello stretto. Cerca di aprire spazi interessanti con movimenti ad allargare la difesa e prova a sbloccare la gara con un geniale colpo di tacco che si spegne sul palo. Fa la cosa giusta avviando l’azione che si conclude con il primo sigillo nerazzurro di Eriksen.
ALL. CONTE 6 - Fa rifiatare diversi pezzi grossi, schierando comunque una formazione dal tasso tecnico più elevato rispetto all’undici di Vrba. Nel primo tempo la sofferenza è nulla, ma la manovra nerazzurra è lenta e le occasioni rare. Nella ripresa è tutta un’altra musica: dentro Lukaku, partita messa in discesa dopo il gol di Eriksen e cambio di modulo in corsa. Un successo importante in vista del ritorno di San Siro.
LUDOGORETS: Iliev 6,5; Cicinho 5,5, Terziev 5, Grigore 5,5, Nedyalkov 5; Dyakov 5,5 (dal 67’ Badji 5,5), Anicet 5; Wanderson 6, Marcelinho 6,5, Cauly 5,5 (dal 90’ Biton sv); Swierczok 5 (dal 76’ Tchibota sv). All. Vrba 5,5.
ARBITRO: DEL CERRO GRANDE 7 - Punisce con il giallo gli interventi duri e in ritardo, utilizzando lo stesso metro di giudizio su entrambi i fronti. Stesso ragionamento sui falli tattici. Fa correre e poi si affida all’ok del Var per il presunto tocco di mano nell’area di rigore interista. Giusta l’ammonizione a Tchibota per simulazione e il rigore al concesso all’Inter nel finale.
ASSISTENTI: Yuste 6 - Alonso 6.
VIDEO - ERIKSEN MANIA ALLA LUDOGORETS ARENA, SELFIE E AUTOGRAFI PER IL DANESE
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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