Il 2011 nerazzurro si apre con la vittoria sul Napoli e Gianluca Rossi, noto giornalista interologo di Telelombardia, ha fatto il punto sull'esordio di Leonardo:
"Buon 2011 e buona la prima! L'era Leonardo comincia con un 3-1 sul Napoli, giunto a Milano da secondo in classifica. Il fantastico preambolo per un San Siro affollato sono i cinque trofei del leggendario 2010 che troneggiano in campo: Scudetto, Coppa Italia, Champions League, Supercoppa Italiana e Mondiale per Club. La 'manita' non è lì solo per omaggiare i tifosi ma anche per ricordare ai giocatori quel che hanno fatto e quel che ancora devono fare. L'adrenalinica cura Leonardo più che di tattica si nutre di fiducia e di serenità e ispira l'entusiasmo che non si vedeva da mesi alle nuove araldiche maglie nerazzurre, traboccanti di patches! Il vantaggio dopo nemmeno tre minuti dal fischio d'inizio di Rocchi ha certamente facilitato le cose con il miglior Thiago Motta di sempre, bravissimo a finalizzare con un potente sinistro al volo il triangolo stretto con Stankovic. Il Napoli prova a reagire subito ma Dossena è in netto fuorigioco quando serve a Cavani la prima palla gol dei partenopei. Poco prima della mezz'ora Pazienza sfrutta però al meglio un corner da sinistra infilando di testa Castellazzi e la difesa interista fermi a guardare. Da lì Maggio da una parte e Milito dall'altra sprecano due buone occasioni, ma in chiusura di tempo Maicon effettua finalmente il primo cross degno di lui della stagione per Cambiasso che arriva come un siluro dalle retrovie e inzucca di prepotenza. La ripresa si apre con un brivido quando Cavani da destra pesca Hamsik, che però chiude a lato, ma l'Inter già prima del quarto d'ora trova ancora la porta con Thiago Motta che di testa devia un corner di Pandev alle spalle di De Sanctis. Il terzo gol interista taglia le gambe al Napoli e tra i ricorrenti abbracci tra Leonardo e i suoi l'Inter potrebbe pure dilagare, ma Zanetti chiude un'impressionate progressione con un diagonale a lato e Milito nel finale non trova la porta.
E' un successo che ci restituisce l'Inter che conoscevamo. E' chiaro che Leonardo non sia un mago e che in pochi giorni abbia agito soprattutto sulla testa dei giocatori che hanno come d'incanto ritrovato voglia i sacrificarsi e fiducia nei propri mezzi. Ora tocca soprattutto ai giocatori dimostrare nel medio termine il cambio di panchina di cui restano i primi responsabili sia davvero la svolta che ci voleva. Nessuno si è fatto male e questa è insieme ai tre punti la migliore notizia della serata. Leonardo è stato saggio anche nella gestione delle risorse, rimandando l'esordio di Ranocchia che deve ancora affiatarsi con Lucio e utilizzando tutte e tre le sostituzioni, stavolta con Biabany, Mariga e Muntari, giusto per far sentire tutti parte del progetto. Resto convinto che i cambi di panchina in corsa in linea generale non siano mai consigliabili, ma che non si poteva più andare avanti con Benitez, tra l'altro opportunamente ringraziato con uno striscione dalla Curva Nord, prima che altrettanto opportunamente si incitasse Leonardo. La bontà della svolta l'hanno dimostrata proprio i calciatori con il loro entusiasmo, con applausi e abbracci a scena aperta che mai si erano visti con Benitez. E l'avrei scritto anche se non si fosse vinto con il Napoli. Sembra quasi che Leonardo l'abbiano scelto loro ancor prima di Moratti. Adesso però occorre tenere i piedi ben piantati a terra perché la strada per tornare ad un campionato di vertice è ancora lunga e so già che, alle prime difficoltà, qualche bastian contrario interista riproporrà un revisionismo da quattro soldi su Benitez, al solo scopo di andar controcorrente. A me è bastato vedere come sono cambiate le facce in casa Inter, per non parlare di quelle dei non interisti nel vedere l'ottimo approccio di Leonardo. Poi c'è sempre il fenomeno di turno per il quale sarebbe stato meglio inchiodare Benitez in panchina: in fondo anch'io speravo che Dida difendesse la porta del Milan a vita, ma il mio non era un giudizio del tutto disinteressato!
Certamente i problemi non si risolvono con una vittoria, ma almeno è tornato il sorriso sulle labbra nell'affrontarli, prima ancora di risolverli. E, credetemi, al momento non è poco, anche se sono ben conscio del rischio di affidarsi ad un allenatore ancora poco esperto ma, vivaddio, se bisogna soffrire, tanto vale farlo con la spensieratezza e l'incoscienza del dinamico Leo piuttosto che con la staticità e il distacco del serioso Benitez. All'Inter forse serviva soprattutto un motivatore e Leo per questo ha studiato proprio da Mourinho che, pur trovandosi impegnato oggi a ricevere i Re Magi non ha esitato a mandargli un sms prima del suo esordio a San Siro. E, quando torneranno anche Julio Cesar, Snejider ed Eto'o non è detto che non ci si possa divertire parecchio di qui a fine stagione, anche se per noi interisti il vero divertimento da qualche anno è diventato soprattutto quello di compilare qualche Albo d'Oro! "
Autore: Redazione FcInterNews
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