Una crisi analizzata in 9 punti. La Gazzetta dello Sport fa lo sforzo e cerca di chiarire passo dopo passo il momento di appannamento attuale dei nerazzurri dopo le tante vittorie consecutive. Un po' quello che successe lo scorso anno con Ranieri in panchina, anche se ci sono differenze sostanziali tra quell'Inter (svilita alla base) e questa (decurtata nell'organico da infortuni, squalifiche e caso-Sneijder).

1 - Il genio di Antonio: Manca tantissimo Cassano, appiedato per due turni dal Giudice sportivo dopo le proteste con il Cagliari. Il talento barese salterà anche il Palermo per poi tornare col Napoli.  

2 - Sneijder, non adesso 
Non sarebbe più giusto sfruttare Sneijder fino a gennaio e poi, se proprio è incompatibile con i progetti nerazzurri, venderlo durante il mercato invernale investendo subito i soldi per l’acquisto di un quarto uomo-gol? Il campo ha parlato chiaro: né Alvarez né Coutinho, permotivi diversi, sono pronti a recitare un ruolo così importante.

3 - La squadra è stanca 
L’Inter paga lo stress da rimonta e l’inevitabile flessione di alcuni dei suoi uomini-simbolo, tipo Cambiasso. Pensate a come hanno reagito i nerazzurri dopo il primo tempo allo Juventus Stadium. L’Inter con il sangue agli occhi aveva conquistato tutti; l’Inter di oggi ha gli occhi spenti.

4 - Il peso degli infortuni 
La squadra nerazzurra avrebbe bisogno di una rosa più ricca. La panchina proposta nelle ultime due gare non era da top-club d’Europa. Contro il Parma sono entrati Coutinho, Duncan e Livaja. Tre ragazzi interessanti. Ma tre ragazzi. Nel momento di difficoltà servirebbero opzioni di altro livello.

5 - Tra Guarin e Paulinho 
Guarin è l’unico centrocampista che garantisce due fasi: qualità nell’impostazione del gioco e accelerazioni in grado di aprire i bunker avversari. Ma il talento colombiano alternamomenti di grande ispirazione a lunghissime pause. Per questo l’Inter ha cercato Paulinho, sicuramente una buona idea. 

6 - Mancano le alternative 
L’idea della difesa a tre è stata una delle chiavi di volta della striscia vincente nerazzurra. Ma, come per l’attacco, anche nel reparto difensivo le alternative ai titolarissimi (in questo caso Ranocchia, Samuel e Juan Jesus) non sono di pari livello. 

7 - Nervosismo 
Parma è una sconfitta senza alibi. Ma contro Atalanta eCagliari la squadra di Stramaccioni ha pagato a caro prezzo alcuni chiari errori arbitrali. Episodi negativi che oltre a condizionare il risultato hanno innervosito l’ambiente nerazzurro. Provocando «altre sconfitte». I due turni di sospensione a Cassano ne sono un’evidente fotografia. Senza dimenticare che anche Gargano era assente per squalifica.

8 - Manovra prevedibile 
L’ultima Inter viaggia con due marce in meno. Il ritmo blando favorisce il possesso palla ma penalizza attaccantimicidiali negli spazi quali Milito e Palacio. In più la squadra nerazzurra fatica a lasciare il segno sulle corsie esterne. Nagatomo ha grande corsa, ma poca qualità e Zanetti ha qualità ma poca benzina nel motore. 

9 - Le scelte di Strama 
Anche lui ha qualche responsabilità in questi ultimi risultati da incubo. Quale? A esempio, la scelta di riproporre la difesa a quattro contro l’Atalanta e l’aver puntato sul sempre più misterioso Alvarez contro il Parma. Anche Stramaccioni, insomma, sembra un po’ appannato. Come il resto della squadra. Niente di drammatico. La corsa scudetto è ancora senza un padrone.

Sezione: News / Data: Mer 28 novembre 2012 alle 10:21 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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