Di proprietà della Juventus, seguito a lungo dall'Inter e oggi in prestito al Bologna: Andrea Cambiaso parla alla Gazzetta dello Sport.

Curiosità: in quanti l’hanno chiamata, da sempre, Cuchu o Esteban come Cambiasso?
"Qui per ora poco, ma ad Albissola e Savona quasi tutti mi chiamavano così... Assonanze".

Lei nasce trequartista giusto?
"E impazzivo nel vedere le giocate di Dybala, l’altro mio idolo assieme a Cancelo".

In pratica: in Dybala e Cancelo si condensa la sua vita di ruolo. Trequartista e ora laterale.
"Cancelo è un mancino ambidestro, per me il più forte del mondo. Io nasco sinistro ma, anche se non sempre, a fine allenamenti mi fermo a fare il cosiddetto “muretto” calciando con entrambi i piedi. Il “muretto”, per migliorarsi, non invecchia mai".

Il fatto di essere della Juve la stimola o la condiziona? C’era anche l’Inter a volerla...
"Mi stimola e inorgoglisce. La cosa peggiore sarebbe quella di sentirsi arrivato: se ti senti così è l’ora della fine, gioco ogni giorno come se dovessi conquistarmi tutto. E le pressioni mi piacciono. Prima parlavamo di Arnautovic: un fuoriclasse. Io ho bisogno che, come è successo, a volte mi sgridi: mi dà la sveglia. Questa è una squadra con tanti leader, penso pure a Medel o De Silvestri che dal primo secondo mi ha fatto sentire a casa. L’Inter? Sì, c’era".

Sezione: News / Data: Mer 26 ottobre 2022 alle 13:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print