Cosa significa questa nuova ondata di allenatori stranieri in Serie A? A rispondere alla domanda ci pensa l'ex tecnico Francesco Guidolin, intervistato da La Stampa: "Faccio una premessa: quello di quasi 30 anni era il campionato più bello del mondo, dove tutti volevano giocare. Da giovane tecnico di provincia, che aveva appena conclusa la mia prima stagione completa in A, mi avvicinavo con un pizzico di soggezione a quegli allenatori stranieri già esperti. Era bello affrontarli. Però, rispetto al 1996, c’è una differenza".

Quale?
"La maggioranza dei sette stranieri attuali non è fatta di neofiti del nostro calcio. Ad eccezione di Cuesta e Runjaic, hanno giocato tutti da noi. Chi per un periodo breve, come Fabregas; chi per tanti anni, come Chivu, Tudor, Juric e Vieira. Runjaic è in Italia già da un anno. La vera novità è Cuesta, così giovane. C’è un’altra considerazione da fare: il calcio è cambiato. Chi è bravo è bravo, non ci sono più frontiere".
 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 23 agosto 2025 alle 13:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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