E' finita male, con tanto di insulti dati in pasto all'arena virtuale di Twitter, la joint venture tra la famiglia Bakrie e Nathaniel Rothschild, esponente dello storico istituto bancario di investimenti. La miccia è stata la firma della separazione ufficiale tra i due ex soci d'affari: tre anni fa i Bakrie e l'erede Rothschild avevano messo assieme una serie di attività nel carbone in Asia per capitalizzare sulla richiesta d'energia della Cina. Ma la congiuntura negativa legata al calo del prezzo del carbone e conseguentemente delle azioni del gruppo ha fatto nascere i primi screzi, culminati pochi mesi fa con le accuse all'ex azionista dell'Inter Rosan Roeslani di aver fatto sparire diversi milioni dalle casse del gruppo.

La parte finanziaria del divorzio è andata comunque regolarmente, coi Bakrie che hanno firmato un assegno da oltre 500 milioni di dollari. Ma subito dopo, è partita la battaglia a suon di cinguettii: "Grazie per esservi ricomprati una gran montagna di m...a che non vale niente", ha tweettato Rothschild; scatenando la risposta di Aga Bakrie (nella foto), l'erede della dinastia di Jakarta, che ha apostrofato Rothschild definendolo "uno stupido". Da lì altri improperi, fino a quando Bakrie junior ha invitato il rampollo dei Rothschild ad inviare eventuali commenti alla sede della sua società. La partita però non finisce qui: resta infatti la caccia ai soldi che, secondo Rothschild, sarebbero stati trafugati da Roeslani. In tutto oltre 200 milioni tra stipendi gonfiati, rimborsi spese fantasma e uso improprio del jet aziendale per fini personali. Il banchiere ha chiesto da tempo il congelamento dei suoi beni. E Thohir, non a caso, si è ricomprato la quota dell'amico nel capitale dell'Inter per evitare che finisse congelata dai giudici di Londra.

 

Sezione: News / Data: Mer 26 marzo 2014 alle 11:44 / Fonte: Repubblica.it
Autore: Christian Liotta
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