In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il presidente dell'Istituto Credito Sportivo Andrea Abodi ha fatto un parallelo tra Milano e Roma con una postilla amara in merito alla situazione sui nuovi stadi: "In termini di decoro, di servizi pubblici, di qualità del manto stradale e di trasformazione urbana le due città sono distanti anni luce - ancora Abodi –. Milano è impegnata in una perenne trasformazione, è una città in movimento, che recentemente ha abbracciato anche una sostenibilità ambientale che Roma, invece, ha dimenticato. Però, quando si tratta di stabilire un'agenda infrastrutturale sportiva, tutte e due le città incontrano delle difficoltà. Non è un caso. Milano, rispetto a Roma, ha preso un ritmo internazionale, ha appena inaugurato il nuovo Palalido e la chance olimpica certamente le darà una scossa duratura. Ma la vicenda San Siro, in qualche modo, la avvicina alla capitale. Anzi, mi sembra che a Roma il discorso sia ripartito, seppure tra le difficoltà, mentre a Milano il progetto del nuovo San Siro si è già impantanato".

Abodi prosegue: "A Milano l'approccio dell'iter per il nuovo impianto non è stato dei più felici. Si è pensato, erroneamente, che la progettazione potesse anticipare la concertazione, doverosa, con le altre parti coinvolte, innanzitutto l'amministrazione. Un progetto di quel tipo va calato nel territorio, ci si deve confrontare, si deve dialogare, altrimenti si ricade nell'errore tipicamente italiano di dividersi in fazioni, di andare avanti a contrapposizioni, e intanto il tempo passa e in cinque anni non si vede nemmeno una betoniera. Prendiamo il Meazza, sulla cui utilità futura è doveroso riflettere, si è pensato di cancellarlo con un tratto di penna. Io auspico che Milano e Roma possano diventare le locomotive di una politica infrastrutturale che doti l'Italia di stadi finalmente all'altezza. Una traccia importante c'è, a Verona, Bologna, Cagliari, Firenze. Ma ci vuole preliminarmente un grande patto di sistema, un'alleanza tra club, istituzioni sportive, amministrazioni locali, Governo e banca pubblica. Altrimenti, continueremo a dipendere dagli eventi e non cresceremo mai come sistema".

Sezione: News / Data: Ven 06 dicembre 2019 alle 19:57
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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