Inter-Roma è una delle gare che mi provocano in assoluto più ansia, una delle gare che vivo meno serenamente. Non so spiegare il perché, ma dopo quelle contro Juventus e Milan, le partite contro la Roma occupano il terzo gradino nel mio personale podio. Forse è colpa dell'aspetto geografico (vivo nel Lazio) e della conseguente folta presenza di tifosi giallorossi nelle mie vicinanze, con tutti gli sfottò che un'eventuale sconfitta porterebbe con sé. Ma non solo. In passato mi è spesso successo di dover fare i conti anche con le polemiche del dopo, nel caso in cui in un Inter-Roma - ed è successo spesso - ci siano stati episodi dubbi. E io ai tifosi giallorossi voglio anche bene, ma quando si fissano su qualcosa è davvero dura far cambiare loro idea.

Fino a ieri avrei detto che Inter-Roma arrivava tutto sommato in un buon momento tutto sommato positivo per la formazione nerazzurra. E' vero, domenica scorsa è arrivato il pareggio un po' rocambolesco a Trieste contro il Cagliari, ma sotto il piano del gioco l'Inter non era affatto sembrata in calo nonostante le tante riserve schierate, molte delle quali tutte da verificare anche se per motivi diversi (Rolando era all'esordio, Pereira alla prima da titolare dopo una stagione da dimenticare). Prima delle tre partite in una settimana, Sassuolo-Fiorentina-Cagliari, dissi che sarei stata più che soddisfatta di concludere il ciclo con 7 punti, quindi non mi sono lamentata più di tanto per il pareggio. Certo, il modo in cui è maturato, con quella sfortunata deviazione di Rolando sul tiro di Nainggolan, bruciava e brucia tutt'ora, ma il ruolino restava di tutto rispetto. Insomma, il bicchiere non riuscivo proprio a vederlo mezzo vuoto. E non è poco per un'inguaribile pessimista come me.

Fino a ieri, dicevamo, guardavo alla sfida con moderato ottimismo. Poi sono arrivati i convocati e la notizia del forfait di Campagnaro e Jonathan, due delle note più liete dell'Inter targata Walter Mazzarri. La mia personale maledizione legata a Inter-Roma, dunque, tornava ancora una volta a colpire: non solo arriviamo alla sfida in una posizione subalterna in classifica - e di conseguenza da sfavoriti -, ci arriviamo anche senza due degli elementi migliori e con altri titolarissimi come Alvarez non al top della condizione. Una tragedia, un disastro, anche perché come detto Inter-Roma è una di quelle gare che accetto davvero mal volentieri di perdere.

Poi, però, riempio il bicchiere e torno a concentrarmi sugli aspetti positivi. La Roma, fosse anche solo per la posizione di classifica, parte certamente con i favorit del pronostico, ma anche lei deve fare i conti con le sue defezioni. Mancheranno Maicon - sarebbe stato il grande ex della sfida - e Bradley, con Ljajic non al top, senza contare che l'Inter vorrà in qualche modo far valere il fattore casalingo per provare a portare a casa l'intera posta. Insomma, sarà una sfida aperta, che l'Inter dovrà terminare indenne prima di cominciare finalmente un periodo 'in discesa', ovviamente senza sottovalutare nessuno ma facendo semplicemente il paragone con le avversarie già affrontate. Dopo la sosta, infatti, l'Inter affronterà avversarie decisamente più abbordabili e dovrà necessariamente accumulare punti fino al 15 dicembre, quando contro il Napoli dell'ex Benitez avrà a che fare con l'ennesima sfida-verità. E se il bicchiere è mezzo pieno, basta riempirlo.

Sezione: La Rubrica / Data: Sab 05 ottobre 2013 alle 00:30
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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