Dopo il 2-0 dell'Inter ottenuto in casa dell'Empoli a margine di una gara ben impostata dai padroni di casa che hanno dato filo da torcere alla squadra di Inzaghi, è l'estremo difensore Guglielmo Vicario a presentarsi ai microfoni del club per analizzare prestazione e risultato. Di seguito le sue parole.

Partita strana, con l’Empoli che esce a testa alta malgrado la scoinfitta.
“Senza dubbio c’è da portarsi dietro per le prossime gare tutte le situazioni che siamo andati a cercare e che hanno creato difficoltà all’Inter soprattutto nel primo tempo. Il rigore di Bajrami per esempio, che era nettissimo, o il salvataggio di D’Ambrosio alla disperata su Luperto sono occasioni importanti che non capitano per caso. Devono darci consapevolezza e forza per le prossime partite che verranno. Noi cerchiamo di fare punti ad ogni partita, abbiamo un’identità precisa che cerchiamo continuamente di migliorare. Questo ci deve dare forza. Chiaro che il risultato non è ciò che cercavamo all’inizio perché si parte sempre 0-0 e si cerca sempre di vincere, che sia l’Inter o un’altra squadra. Poi è vero che abbiamo giocato contro una grande squadra che lo scorso anno ha vinto lo scudetto, ne prendiamo atto e ci portiamo dietro buone sensazioni  per la partita di domenica contro il Sassuolo”.

Sullo schema sui corner dell’Inter:
“Se ti porti in area giocatori sopra il metro e novanta come Bastoni, De Vrij, Gagliardini e tutti, sicuramente poi puoi rischiare un po’ di più. È stata fatta questa scelta e se io avessi intercettato meglio qualche palla e innescato qualche ripartenza avremmo potuto sfruttarla meglio”.

Dietro avete giocato bene.
“Sicuramente tutto il pacchetto difensivo ma anche centrocampisti e punte che hanno partecipato e partecipano alla fase di non possesso. Aspetto sicuramente positivo, poi chiaro che giocare nel secondo tempo uno contro uno a tutto-campo con Lautaro, Dzeko, Sanchez, Dimarco, Darmian è una cosa che sicuramente deve darci forza. Presa di coscienza che deve darci forza”.
Sezione: L'avversario / Data: Gio 28 ottobre 2021 alle 21:17
Autore: Egle Patanè
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