Dalla sala stampa dell'Olimpico di Roma parla anche Massimiliano Allegri. Il tecnico della Juventus presenta la finale di Coppa Italia contro l'Inter al fianco di Giorgio Chiellini

È un po' agitato?
"No, domani sarò una bellissima serata perché è un Derby d'Italia. Giochiamo contro una squadra difficile da affrontare e contro cui abbiamo fatto bene anche nelle partite precedenti. Ci vorrà lucidità, ma sappiamo che il calcio è strano: dopo 2' magari si sblocca e cambia la gara. L'importante è avere la lucidità per giocare una bella partita".

Quanti dubbi di formazione ci sono? Morata gioca?
"Qualcuno ce l'ho. Domani mattina o domani pomeriggio bisogna che lo dica, altrimenti poi ci si chiede chi gioca. Chiellini gioca sicuro, Perin uguale. Per gli altri vediamo".

Può essere la ciliegina sulla torta del finale di stagione?
"È normale che una finale abbia una importanza grossa, dobbiamo cercare di vincerla".

Può giocare con la difesa a tre?
"Vediamo. I giocatori che schiererò possono giocare a tre o a quattro anche a gara in corso".

La finale può cambiare il giudizio sulla stagione?
"Vedremo. Siamo partiti male, abbiamo fatto una rincorsa e raggiunto poi un risultato importante come giocare la Champions. Un risultato importante che la Juve ha sempre raggiunto. Alla fine stagione cercheremo di migliorare a 360 gradi per cercare di ripartire più avvantaggiati rispetto a quest'anno. La vostra valutazione è semplice: se vinciamo, dite che va bene; se perdiamo, dite che è stato un disastrato. Sono valutazioni che noi non dobbiamo fare". 

A prescindere dal nostro giudizio, qual è la cosa che non è andata e che più l'ha sorpresa?
"Alla fine quindi mi date ragione... Basta essere chiari. Le partite migliori sono state con l'Inter e con lo United: ricordate il risultato, non le prestazioni. Per rispondere alla domanda, all'inizio la perdita di Cristiano Ronaldo a tre giornate dalla fine del mercato non è stata una cosa semplice perché dovevo conoscere la squadra. Poi ci sono state delle situazioni durante il percorso, ad esempio abbiamo perso Chiesa. A proposito, domani sono tutti convocati. Abbiamo avuto delle difficoltà, forse anche per il fatto di voler spingere molto sull'acceleratore. Passato il turno Champions ero sereno sul fatto che la squadra avrebbe cominciato a crescere. E così è stato. La società ci ha dato una grossa mano a gennaio prendendo Vlahovic e da lì abbiamo iniziato una rincorsa importante, terminata con la sconfitta contro l'Inter. Domani ci giochiamo la finale: per esserci bisogna arrivarci, altrimenti la si guarda in TV. Adesso si è creata una base di conoscenza fra me e i giocatori, ma anche fra me e la società e di questo sono contento. Penso che l'anno prossimo avremo molte più possibilità per lottare fino in fondo per lo scudetto che è l'obiettivo principale. Ora abbiamo la Coppa Italia e portarla a casa sarebbe carino. Poi avremo le ultime due partite e dovremmo cercare di finire la stagione al meglio per poter programmare subito la prossima".

Lei è scaramantico? L'aver toccato ripetutamente il verde è legato a questo?
"No, sono ordinato. Non sono scaramantico, cerco di contornarmi di persone positive. E non parlo di virus. Le persone tristi mi danno fastidio".

Chi è l'allenatore più bravo nella storia del calcio italiano? Lei può diventare l'allenatore più vincente in Coppa Italia.
"Dipende da cosa si intende. Per me quelli che vincono quindi dico Ancelotti, a cui rinnovo i compimenti. Ma anche Capello, Lippi e Sacchi hanno fatto la storia. Carlo è l'unico che allena ancora e due anni fa era stato dato per finito, però non è così. In Italia ci sono tanti bravi allenatori giovani che possono avere la possibilità di allenare una big. Allenare una grande squadra e giocare per vincere dall'allenare una squadra medio-piccola però è diverso".

Dybala gioca?
"Sì, gioca. Così vi do il titolone".

Come ha visto Vlahovic alla vigilia della prima finale con la Juventus? Stojkovic ha detto che farò gol.
"Io spero ne faccia due. Sta facendo bene, è sereno. A volte chiede troppo a se stesso, ma è una questione di carattere. Ha dimostrato di essere un giocatore da Juventus, è qui da tre mesi e l'anno prossimo potrà solo migliorare. I numeri sono buoni, in Italia è difficile fare un gol a partita. Lui non segna da tre, ma è capitato anche ad altri. Cristiano quando è arrivato è stato cinque-sei partite senza fare gol. Io sono contento, poi se aveva la faccia arrabbiata ci sta perché vuol dire che ci tiene molto e che vuole migliorare. Lo dimostra tutti i giorni".

Ha convocato anche Miretti.
"Ho portato anche Nicolussi, ha avuto un infortunio al crociato ma ho visto l'Under 23 l'altro giorno. Di solito fatico a vedere le partite per intero perché mi annoio, ma mi ha divertito tanto che l'ho vista tutta e come premio l'ho portato".

Sezione: L'avversario / Data: Mar 10 maggio 2022 alle 20:04
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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