A tutto Wallace: l'esterno brasiliano dell'Inter, intervistato in patria, si confessa raccontando sogni, ambizioni e progetti. Il ragazzo arrivato in prestito dal Chelsea afferma di essere felice di giocare in quello che definisce un grande club, rivelando anche come è andato il suo passaggio dai Blues ai nerazzurri: "Sono arrivato a giugno pensando di potermi fermare, ma poi fui avvisato del fatto che non sarebbe stato possibile per loro tesserarmi a causa del mio passaporto. Allora, cominciarono a parlarmi di prestito, e mi parlarono del Vitesse, dove già avevano mandato Lucas Piazon. Ma io in Olanda non volevo andare, volevo un grande club dove mettermi in mostra e non restare nascosto in un club senza tradizione, e così ho aspettato".

Fino a quando non si è fatta avanti l'Inter, ex squadra del suo allenatore José Mourinho. Ma ha influito il suo pensiero nella scelta del giocatore? "A lui ho spiegato le mie ragioni, però sono stati i dirigenti a risolvere tutto. C'erano diversi club italiani su di me, ma ho preferito l'Inter. Mourinho mi disse che mi avrebbe voluto tenere con sé, che gli piacevo, ma non era possibile. E anche a lui dissi che volevo un grande club, che non ero disposto ad andare al Vitesse. Cercavo un club importante dove mettermi in mostra per tornare l'anno prossimo a Londra. Mou sapeva che c'era anche l'Inter, ma non disse nulla. Dopo me ne parlò, e ne rimasi sorpreso: in quel momento c'era anche il Napoli, ma non ho avuto dubbi a scegliere l'Inter, del resto quale delle due ha un nome più importante? L'Inter. E poi il Napoli aveva già completato la rosa mentre i nerazzurri si stavano formando, scegliendo giovani calciatori e un tecnico ottimo come Walter Mazzarri. E lì ho detto che preferivo l'Inter, e Mou mi disse che stavo andando in un'ottima squadra, dicendomi di mantenere la testa a posto e di lavorare perché avrei fatto molto bene".

Che allenatore è José Mourinho? "Un grandissimo. Dicevano che non amava molto i brasiliani, ma quando lo conosci personalmente ti incanta. Mi ha elogiato molto, mi ha dato fiducia, cerca di aiutare tutti". Qual è l'obiettivo di Wallace, adesso? "Sono in un grande club, voglio rimanere qui o tornare al Chelsea, che ho apprezzato molto. In futuro, voglio giocare in Spagna, bel Real Madrid. Fin da bambino, il Real Madrid è la squadra dei miei sogni e mi piacerebbe giocare con Cristiano Ronaldo, ma non ci penso adesso, sono ancora nuovo ma rimarrò a lungo in Europa". 

All'Inter, Wallace ha una sorta di dualismo interno con Jonathan, ma fra i due c'è grande amicizia: "Mi porta all'allenamento quasi ogni giorno, vive vicino a casa mia. Però non voglio stare quieto perché lui è titolare, voglio dimostrare a Mazzarri che merito una possibilità. Presto molta attenzione negli allenamenti, ascolto sempre i consigli del mister. Devo migliorare in fase di marcatura, sul passaggio e anche in attacco". Il giovane brasiliano fa capire di non pensare nemmeno al prestito: "Mai, voglio prendermi un posto qui all'Inter. Lavoro duramente ogni giorno e sono sicuro che il mio momento arriverà. E quando sarà, voglio approfittarne. Voglio giocare bene per essere titolare un giorno, sono ambizioso, lo sono sempre stato da bambino".

Wallace racconta poi come si è sviluppata la sua carriera tecnicamente: "Nasco attaccante, ma quando sono passato al Fluminense cercavano un laterale destro e mi sono proposto. All'allenatore piacqui e da allora gioco così. Se è stato difficile? Non direi, ma quando sei in un grande club vale tutto. E oggi non voglio altri ruoli, questa è la mia posizione". L'ambientamento in Italia è stato buono: "Milano è molto bella. Ho già visto il Duomo, stupendo. Ho legato con gli altri brasiliani dell'Inter, Juan e Jonathan; sono anche andato fuori a volte, qui ci sono posti molto belli e il clima è ottimale". E se arrivasse ora la chiamata del Real risponderebbe? "No, adesso non è il momento. Voglio restare all'Inter o tornare al Chelsea, devo fare ancora tanta strada prima di realizzare questo sogno". 

Con la Juventus Wallace è rimasto in panchina, ma non è un problema per lui: "Ho visto giocare campioni come Andrea Pirlo e Carlos Tevez, per un ragazzo come me è il massimo vederli in campo. Dopo la gara sono andato da Pirlo e gli ho detto: 'Tutto bene? Cambia cambia', in italiano, indicando la maglia. Lui è stato gentilissimo, mi piace molto come giocatore". Ma lui in chi si vede in più tra Maicon e Dani Alves? "In Maicon senza dubbio". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 27 settembre 2013 alle 14:45 / Fonte: Globosporte.com
Autore: Christian Liotta
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