"Stanno benissimo entrambe: bioritmi positivi e testa altissima". Intervistato da Tuttosport, Andrea Stramaccioni presenta così il big match d'alta classifica tra Atalanta e Inter in programma questa sera al Gewiss Stadium.
Come spiega i problemi in casa di un’Atalanta che invece ha segnato 14 gol nelle ultime tre trasferte di Serie A?
"L’Atalanta interpreta tutte le gare alla stessa maniera con la stessa intensità e identici principi di gioco, condita con qualche scelta individuale di “Sir Gasp” che può far pendere alle volte il bilancino del tridente d’attacco più verso la massima qualità realizzativa o verso la collaborazione con i due centrocampisti o, infine, più verso le attitudini di corsa e attacco degli spazi in base alla composizione dello stesso. Ma, al netto di ciò, la grande differenza negli ultimi risultati l’ha fatta l’atteggiamento degli avversari: infatti spesso in casa l’Atalanta affronta squadre con il blocco difensivo molto basso e ricco di densità, viceversa in trasferta l’atteggiamento più aperto può lasciare spazi da attaccare".
Perché, al contrario, l’Inter, dopo il 4-0 ad agosto contro un’Atalanta ancora incompleta, non ha più vinto un big match?
"E’ il grande tema di questa stagione della squadra di Inzaghi, spesso in svantaggio: vedi Milan, Napoli e Juventus all’andata e altrettanto spesso in difficoltà nei minuti finali dei big match penso alla sconfitta nel derby o alla rimonta della Juve all’andata o infine al recente pareggio di Billing al Maradona. Vincere un campionato senza guadagnare punti dagli scontri diretti è molto piu complicato e Inzaghi lo sa bene".
Crede che quest’anno per Inzaghi possa essere uno spartiacque: finora ha sempre scelto di provare ad andare in fondo ovunque, non dovesse riuscirci cambierà in futuro la sua strategia?
"Lo trovo molto maturato nella gestione: ha utilizzato tutti con intelligenza, con finora evidente priorità nelle scelte per il campionato. L’Inter viene da due stagioni dove al 15 marzo era chiaramente orientata giocoforza o sulla Champions - due anni fa, col Napoli in fuga -, o sul campionato - lo scorso anno, con la sconfitta il 13 marzo a Madrid -; invece questa è la prima stagione di Inzaghi dove, al 16 marzo, è in lotta per tutto... E lui non si è mai nascosto, anzi ha conferito fiducia e minuti a molti elementi oltre agli undici titolarissimi. Anche perché sta avendo molti più infortuni rispetto la scorsa stagione, ultimi quello di Dimarco e De Vrij che non saranno a Bergamo".
Ad aprile l’Inter, oltre agli impegni di campionato, avrà il Bayern in Champions e il Milan in Coppa Italia: come si può gestire un calendario così complicato?
"Pensando partita per partita: e non è una frase fatta. Mi riferisco alle condizioni dei singoli al termine di ogni gara, alla gestione dei recuperi. Ogni minuto va gestito con intelligenza, anche nei viaggi e nell’organizzazione degli allenamenti. Anche un’ora in più di sonno può essere decisiva".
Acerbi marcherà Retegui: crede che la sua efficacia sia data anche dal fatto che ormai gli attaccanti non siano più abituati a essere marcati da difensori della “vecchia scuola”, alla Samuel, per intenderci?
"“Ace” è un difensore di un’intelligenza calcistica rara, “legge” sempre prima le intenzioni dell’avversario e, come centrale dei tre, oggi è uno dei difensori più affidabili d’Europa. Ha caratteristiche diverse da “Wally” che aveva più forza e velocità esplosiva ed era più marcatore di lui. Di Francesco invece non percepisci le lacune perché possiede la capacità di mettersi sempre in una situazione di forza contro il suo avversario: è un libero che sa duellare e marcare senza problemi".
L’Inter dovrà giocoforza pensare a un erede di Acerbi: Hien può essere il profilo giusto?
"Hien per una difesa a tre è perfetto e viene da un anno e mezzo di scuola con “Sir Gasp”... Perciò è un giocatore con conoscenze di copertura difensiva ma non ha paura a marcarti nell’uno contro uno lontano dalla porta".
Perché Inzaghi si trova tanto bene contro Gasperini?
"Perché il 3-5-2 di Inzaghi, quello dei tempi della Lazio e quello dell’Inter, hanno concetti di gioco interpretati da singoli di qualità tali che, se l’Atalanta non gioca al limite della perfezione, possono dare diversi problemi alla loro fase difensiva. Sono scuole contrapposte, aggressiva, intensa, verticale e uomo su uomo quella di “Sir Gasp”; palleggiata, spesso orizzontale, di qualità e “zonale” quella di Inzaghi. L’intensità gasperiniana può creare problemi all’Inter cosi come le individualità dell’Inter possono far saltare il banco della struttura bergamasca. Non vedo l’ora che il pallone si muova...".
Inzaghi stravede per Nico Paz: può riuscire a farne una mezzala alla Luis Alberto?
"E’ la miglior mezzala di qualità prendibile della Serie A. Deve lavorare un po’ di più senza palla, ma ha tutto per diventare un giocatore importantissimo. Ma ora non è il momento di parlare di mercato".
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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