Dopo Ivan Perisic e Kwadwo Asamoah, è Luciano Spalletti a prendere posto nella sala conferenze di Wembley per anticipare i temi di Tottenham-Inter, sfida crocevia per la stagione di entrambe le squadre. FcInternews.it, presente con il proprio inviato a Londra, vi propone le dichiarazioni del tecnico nerazzurro:

Il Tottenham deve vincere domani sera, cosa si aspetta da loro?
"Io ho sentito l'intervista di Pochettino, mi aspetto quello che lui ha detto: sono convinti di poter aver la forza corretta di vincere le prossime due, battendo qualsiasi avversario. Sapevo che avremmo dovuto buttare di sotto una delle grandi squadre dello scenario europeo per qualificarci. Pochettino è forte dal punto di vista tecnico-tattico, la squadra cambia modulo e si vede la mano dell'allenatore. E' forte anche psicologicamente, cosa fondamentale per allenare questi club, quindi dico che può succedere quello che dice lui ma anche il contrario. Dalle nostre parti il mondo gira, le cose possono avvenire come le vedi e diversamente. Sono tanti anni che aspettavamo partite del genere, ai nostri tifosi dobbiamo far capire che siamo disposti a tutti pur di ottenere il risultato. La qualificazione è una cosa raggiungibile, ma dobbiamo sudarla fino all'ultima goccia: la mia squadra ha la possibilità di giocarsi il risultato contro qualsiasi avversario. Non c'è nulla da nascondere, sarà uno scontro a viso aperto". 

A che punto sentiresti di essere nel tuo percorso europeo, se ti qualificassi agli ottavi?
"Penso di aver capito l'allusione... Se elimini una di queste non è precluso niente in futuro, sono d'accordo con lei. Ormai è nella testa del mio gruppo questa cosa, li ho visti cresciuti dal punto di vista della mentalità vincente. Quando si hanno 20 giocatori forti, a volte si rischia che diventino tutti riserve. Invece, nella mia squadra, la competitività sta facendo sì che siano tutti titolari, e questo è un atteggiamento giusto che ci dà sostanza".

Domani è una delle partite per entrare nella storia dell'Inter?
"E' una partita di questo livello, di quelle che noi dobbiamo ambire ad andare a giocare. E non c'è pressione che tenga perché poi, quando si dice che si va a giocare nel monumento del calcio di Wembley, dico che noi veniamo da San Siro e siamo abituati al calore, che sia a favore o contrario. Perché altrimenti vorrebbe dire che non si ha la qualità per giocare in una della squadre più forti della storia europea come l'Inter, è il termometro per capire se siamo da Inter. Per quello che ho visto, eccetto qualche momento, noi ormai ci siamo abituati a quei tipi di atteggiamento che hanno le squadre importanti. E vogliamo rimanerci in questo caso, vogliamo migliorare". 

Che differenza c'è tra campionato e Champions?
"E' un livello diverso perché ci sono delle squadre che ormai hanno raggiunto una qualità di primissimo grado nel modo di esporre calcio. C'è il massimo, io dico che probabilmente la differenza la fa il fatto che noi aspettiamo questa competizione da anni. Se ci sei da più anni dentro, questa competizione la vivi in maniera differente: di solito questi tornei sono fatti di scontri diretti, domani non è una gara del girone. Non portandola a casa, poi potremmo non essere padroni del nostro destino. Finora abbiamo percorso benissimo la nostra strada e vogliamo a continuare a mantenere saldo il posto dove dobbiamo andare". 

Due risultati su tre, come la vivi?
"Stiamoci attenti al gatto e la volpe... (ride ndr). E' tutta da guadagnare la qualificazione, non abbiamo nessun vantaggio e i giocatori la devono pensare così. Dovremo sudare fino l'ultima goccia, sapevamo sarebbe stato così: abbiamo detto che la quarta fascia l'abbiamo pagata tutta. Per quanto mi riguarda, se c'è qualcuno che pensa minimamente fondamentale fare risultato, si trova nel posto sbagliato: dobbiamo pensare che il passaggio del turno è dentro la gara di domani sera". 

Ti ha sorpreso che il Tottenham ha maltrattato il Chelsea?
"L'abbiamo vista la gara, ho mandato anche a gente a vederla. Secondo me non è andata come dice lei, non è stato un maltrattamento completo. E' vero che sono entrati benissimo e al Chelsea non è riuscito il palleggio di sempre, infatti hanno perso tanti pallo. Chiaro che il Tottenham ha forza e convinzione, di strappo sulle fasce.  Hanno forza fisica e sanno giocare bene al calcio anche su un campo così. Se riesci a fare le cose che a loro danno fastidio, ribaltando lo scenario, secondo me possiamo avere uno scorrimento diverso di sabato sera. Penso sia importante l'impatto della partita, penso sia importante avere un atteggiamento concreto e convinto delle nostre caratteristiche. Al contrario, facendogli gestire il pallino, diventerebbe difficile". 

Hai rivisto la gara della Juve con il Tottenham del marzo scorso?
"E' passato tanto tempo, non mi ricordo le condizioni dell'epoca. So che ora il Tottenham è al massimo, sono allenati bene perché Pochettino è un grande. Dipende sempre dalla qualità della costruzione del gioco perché il tentare di portare a casa il risultato difendendosi al limite dell'area, non va bene: l'esempio è la gara giocata dal Tottenham contro il Psv. Noi non dobbiamo lasciare spazi e dar loro la possibilità di usare la loro velocità. Dobbiamo fare la nostra gara, non mi piace l'Inter che aspetta nella sua metà campo con gli avversari che ti calpestano: ci sto male sotto i piedi degli altri. Oltre alla scelta dei giocatori c'è un confronto quotidiano in cui ci diciamo di venire qui a giocare palla, costruendo la nostra identità. Quando il possesso è degli altri, è chiaro che dobbiamo scappare indietro e difenderci. Non dobbiamo avere un atteggiamento intermittente, di quelli che vacillano".

Asamoah diceva che è cresciuta rispetto alla gara d'andata con il Tottenham; dove siete migliorati?
"Prima di tutto abbiamo preso confidenza con questa realtà, abbiamo realizzato e visto. Abbiamo sfidato due delle squadre più forti, con lo stesso Tottenham siamo andati in difficoltà all'andata, facendo anche buone cose. Col Barça ci hanno insegnato delle cose all'andata, ma al ritorno ho visto un atteggiamento corretto, forse anche troppo visto che abbiamo giocato a viso aperto. Tutte le gara ci hanno dato delle notizie, e i nostri giocatori hanno la testa giusta per il livello di squadra dell'Inter. 

Nelle ricognizione ha osservato il terreno di gioco: come l'ha trovato?
"Non è un buonissimo campo per giocarci un calcio di livello, penso che lo spettacolo ne subirà. Il campo è uguale per entrambe, si gioca in 11 contro 11: c'è emozione, paura, per la quale non c'è tempo. Si viene a giocare sul campo che è questo e si assorbono tutte le notizie per sviluppare il nostro gioco".

FcIN - Come sta la squadra? Alcuni come D'Ambrosio e Asamoah sono stati molto utilizzati, altri hanno riposato contro il Frosinone. Dobbiamo aspettarci qualche variazione tattica?
"Asamoah e D'Ambrosio saranno della partita, ma abbiamo altre possibilità: abbiamo un numero di difensori che ci permette anche di usare un altro assetto. Per quello che dicevo prima, per me sarà sempre più difficile andare a fare l'undici titolare. E quelli che rimarranno fuori non possiamo chiamarli riserve. Ci sono 3-4 giocatori freschi, poi c'è qualcuno che dovrà rigiocare ma i giorni sono sufficienti per il recupero. Poi l'importanza della partita annulla qualsiasi difficoltà". 

Dove può ancora crescere la squadra?
"Non è una giocata, un comportamento o una partita, devi portare a casa una serie di partite per avere coscienza della tua garra. Il tenere il ghigno per un numero di minuti senza doverti rilassare per forza, ci sono dei giocatori che l'hanno vissuta questa crescita. Alcuni sono nati con quella caratteristica, altri che se la sono costruita. Tutto questo dipende da una mentalità che tu esibisci ogni volta che entri in campo o in allenamento: se vuoi essere forte, devi far bene anche durante la settimana. E' il farsi il culo giorno dopo giorno che fa la differenza, non lo fa l'atteggiamento in una sola occasione". 

VIDEO - LE SCELTE DI SPALLETTI PER TOTTENHAM-INTER E TUTTE LE COMBINAZIONI PER LA QUALIFICAZIONE! 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 27 novembre 2018 alle 20:20 / Fonte: dall'inviato a Wembley
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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