Non solo gennaio. L'Inter, da grande squadra qual è, inizia già a programmare anche a lungo raggio. E i nomi 'caldi' per giugno sono in particolare due: Federico Chiesa e Christian Eriksen. Lo riferisce la Gazzetta dello Sport: "La storia recente dell’Inter evidenzia un’attenzione ai parametro zero - si legge -. Nel 2018 è arrivato De Vrij, seguito un anno dopo da Diego Godin. Per la prossima estate l’Inter segue con grande attenzione l’evolversi della situazione tra Eriksen e il Tottenham, con tanti indizi che portano a una separazione quasi scontata. Sul centrocampista danese c’è stato un interessamento del Real Madrid mai trasformatosi in reale trattativa, mentre sul finire dell’ultimo mercato il Manchester United ha lanciato – a vuoto - il primo assalto. A gennaio il Manchester ci riproverà, ma in caso di nuovo buco nell’acqua l’Inter studierà l’offerta giusta per convincere Eriksen a scegliere l’italiano. Ma ogni sogno si porta dietro sempre un piano B, che Marotta avrebbe individuato in Nandez del Cagliari, a cui potrebbe interessare avere a titolo definitivo Nainggolan (ora in prestito) che in Sardegna è tornato su livelli altissimi".

Detto del possibile tesoretto derivante dalle cessioni definitive di Icardi, Joao Mario, Gabigol e Perisic, resta prioritaria la pista che conduce a Chiesa, per il quale si preannuncia l'ennesimo duello con la Juventus. "I bianconeri la scorsa estate avevano già il sì del giocatore e un accordo di massima con papà Enrico, poi il cambio di proprietà e l’arrivo di Rocco Commisso a Firenze hanno cambiando le carte in tavolo - ricorda la rosea -. Il nuovo presidente ha convinto il giocatore a restare almeno un altro anno, con la promessa di valutare eventuali offerte insieme nell’estate 2020. Che sembra lontana ma in fondo non lo è: le strategie vanno già messe a punto e pure il budget da stanziare. Perché per Chiesa la base d’asta partirà da 60 milioni e battere la Juve potrebbe essere già un segnale importante".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 13 novembre 2019 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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