Intervistato da Tele Lombardia, Massimo Moratti ha parlato di argomenti che di certo interessano i tifosi interisti. A partire da José Mourinho: ''Penso spesso che si potrebbe riprendere José invece che acquistare tanti giocatori, ma ci vuole buon senso. E non va dimenticato che arrivò solo per lo sfogo di Mancini post-Liverpool. Fu difficile dirgli che avremmo preso un altro mentre si festeggiava lo scudetto. Mourinho, poi, confermò la sua grande professionalità: io lo avvisai che bisognava aspettare Mancini e lui mi disse che sarebbe rimasto a mia disposizione e che non avrebbe avuto altri contatti. Fu di parola''.

Sull'addio di Mou in direzione Real, Moratti spiega: ''Credo sia stato giusto così. Mou è stato come un colpo di vento, un grandissimo temporale: ritengo corretto non aver trascinato il rapporto dopo il Triplete. L'anno dopo, poi, vincemmo Supercoppa, Mondiale e coppa Italia. E se Leonardo fosse arrivato prima, magari avremmo vinto un altro scudetto. José non ha trovato soddisfazione al Real, ma ora è al Chelsea che è l'altro club a cui è legato. So che tornerebbe qui all'Inter: ora non si può, magari arriverà più in là dopo che anche Mazzarri, che è un tecnico ottimo, avrà vinto tre scudetti''.

Un altro tema che appassiona è certamente Alvaro Recoba: "Lui era un po' come l'Inter: sorprendeva sempre. Pigro talvolta, ma anche risolutivo e che sapeva fare cose che forse non si sono mai viste. Classe e talento che lo rendevano un gioiellino. Per me Recoba è un campione: me lo immaginavo la sera prima delle partite che saltava tutti e faceva gol".

A differenza del Chino, Javier Zanetti "è la storia dell'Inter - dice Moratti -. Se gli chiedi una gara contro il Milan o la Juve di dieci anni fa non soltanto ti sa dire il risultato ma ti spiega anche perché bisogna odiare l'una e l'altra. Con me sapeva per certo che sarebbe potuto diventare il nuovo presidente, perché sa tutto del club, è stimato e ha l'immagine giusta. E poi avrebbe potuto anche farsi intervistare al mio posto al mattino (ride, ndr). Ora è arrivata una persona intelligente, quindi lui resterà all'Inter con incarichi operativi e non soltanto rappresentativi. Per come ha saputo gestire sia la sua vita familiare che quella sportiva con l'Inter credo che sarà un ottimo dirigente".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 22 aprile 2014 alle 19:47 / Fonte: Tele Lombardia
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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