L'Inter sta lentamente uscendo dalla crisi. Dopo una serie di risultati negativi, nelle ultime due partite sono arrivate altrettante vittorie. I risultati arrivano, il gioco (e i gol) non ancora. Ranieri sa che ci sono molte cose da migliorare, a partire dall'attacco. Prima il problema principale era la difesa, che subiva troppi gol. Ora la squadra è più equilibrata, forse troppo.

IL PROBLEMA - La squadra segna poco, gli attaccanti ancora meno. Sulla carta, i nomi sono importanti: Pazzini, Milito, Forlan, Zarate. Se guardiamo i gol segnati in campionato, c'è poco da sorridere: Pazzini 1 gol, Milito 3, Forlan 1, Zarate 0, Castaignos 1. Su 14 reti totali, solo 6 sono degli attaccanti. Gli altri marcatori sono Thiago Motta (2), Cambiasso (2), Coutinho, Maicon, Lucio e Sneijder. Il dato sui gol non è preoccupante (la media della serie A è di 13,95 gol), ma è negativo, se consideriamo che il Milan ne ha fatti quasi il doppio (27). Preoccupa invece il digiuno deli attaccanti, interrotto solo dal giovane Castaignos domenica.

LE CAUSE - In questo momento l'attaccante titolare è Pazzini, che non sta segnando. Il Pazzo è una prima punta classica, di quelle che segnano solo se sono rifornite adeguatamente. Palle filtranti in area, cross e lanci lunghi: in questo momento a Pazzini non arriva niente di tutto questo. Col nuovo modulo, l'attaccante è troppo isolato. Le ali sono atipiche (Zarate e Alvarez) e giocano lontano da Pazzini. Zarate è destro e gioca a sinistra, Alvarez è mancino e gioca a destra. In teoria, si dovrebbero accentrare e cercare il tiro. Cosa che rararamente riesce contro avversari schierati. Ma così non possono andare sulla fascia e cercare il cross. Alvarez nel primo tempo di Siena ci è riuscito due volte: cross col sinistro e Pazzini che di testa manca il bersaglio. I cross non arrivano neanche dai terzini: Zanetti è destro ma gioca a sinistra, Nagatomo arriva sul fondo ma i suoi cross si fermano sui difensori avversari. Senza cross, a Pazzini rimangono solo i passaggi filtranti dei centrocampisti. Ma la linea mediana (Motta-Cambiasso-Stankovic) è troppo arretrata e non accompagna quasi mai l'azione in fase offensiva.

I RIENTRI - Mancano tantissimo i due infortunati: Maicon e Sneijder. E' vero, i due campioni nerazzurri quest'anno non hanno giocato come nei loro tempi migliori. Ma per gli attaccanti rimangono importantissimi: il brasiliano sforna cross, l'olandese assist. Un altro rientro importante sarà quello di Diego Forlan, che si è visto pochissimo e deve ancora dimostrare tutto. Servono i gol del Cacha, oltre ai 10 gol che possono garantire Sneijder e Maicon. Dove giocherà Forlan? Con questo modulo può fare la prima punta, perché rispetto a Pazzini dialoga di più coi compagni d'attacco (Zarate e Alvarez in questo momento). Ma può posizionarsi anche alle spalle del Pazzo (ottima intesa nell'unica gara giocata insieme, a Bologna), in 4-2-3-1.

LA SOLUZIONE - Non è solo una questione di numeri, ma quel trequartista può fare la differenza. Contro il Cagliari è nato il "nuovo" modulo: un 4-2-3-1 che si è tramutato in 4-1-4-1. Per tornare al gol, c'è bisogno che si torni al 4-2-3-1, con un giocatore più offensivo al posto di un centrocampista. Il tridente alle spalle della punta può essere composto da Zarate, Coutinho e Alvarez, ma anche Obi, per esempio, potrebbe giocare largo a sinistra per dare più equilibrio. Sta mancando anche Coutinho, che ha una settimana per recuperare in vista dell'Udinese. Bisogna rischiare di più, ma senza dimenticare l'equilibrio ritrovato, che Motta e Cambiasso davanti alla difesa possono garantire. Ranieri sta pensando a soluzioni nuove per tornare al gol. Ha una settimana di tempo, poi ha tre gare in casa di fila per trovare la formula giusta. San Siro aspetta i gol...

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 29 novembre 2011 alle 20:00
Autore: Guglielmo Cannavale
vedi letture
Print