Continuare a lottare per lo scudetto da una parte. Cercare di rivitalizzare la propria immagine dall’altra. Se nelle scorse stagioni Juventus-Inter aveva senso soprattutto per i nerazzurri in chiave titolo, quest’anno sono i bianconeri che rischiano tantissimo nel posticipo di stasera. In altre parole, è la squadra di Conte, ancora con l’obiettivo tricolore, ad avere tutto da perdere, visto che i nerazzurri se la giocheranno soprattutto per trovare un risultato che restituisca entusiasmo ai propri tifosi e all’ambiente, in profonda crisi depressiva.
SULLE ALI DELL’ENTUSIASMO - Ranieri tornerà sul luogo del delitto con la squadra più ‘odiata’ a Torino, sponda bianconera. Il tecnico romano, un ex mai troppo amato, cercherà l’impresa di tornare a Milano con un risultato positivo, un autentico miracolo considerando lo stato psicofisico di entrambe le formazioni. La Juventus viaggia sull’onda dell’entusiasmo dopo la qualificazione in Tim Cup ai danni del Milan e in virtù di un ruolo, quello di principale alternativa ai rossoneri per lo scudetto, che impone di fare sempre bottino pieno. Il 5-0 di Firenze è un altro chiaro sintomo della condizione atletica e mentale dei torinesi. Per contro, l’Inter, ancora in piena crisi d’identità, punterà sull’orgoglio in un match che vale ben più dei tre punti in palio. Orgoglio e poco altro, visto che ad Appiano Gentile si continua a navigare a vista.
GARA DA VINCERE, PERO’ - Tatticamente, difficile prevedere, per Ranieri, chissà quali sorprese. Il 4-4-2, complici le assenze di Sneijder e Alvarez, è il modulo più prevedibile. Da definire solo gli interpreti da opporre a un avversario fisicamente più in forma e decisamente più sicuro di sé: esperienza dei veterani o freschezza dei giovani? Presumibile un mix delle due filosofie, poi il resto lo farà la qualità e la complementarietà degli ‘ingredienti’. La quasi certezza è comunque la coppia d’attacco: Double Diego, Milito e Forlan, per infastidire la retroguardia juventina davanti a Buffon e cercare quel gol che fatica sempre ad arrivare. “Le grandi gare sono sempre da vincere”: Ranieri è stato chiaro ieri, quindi proporrà una formazione in grado di infastidire i padroni di casa, più volte frenati da avversari non certo del loro valore tra le mura amiche. Precedenti che invitano a pensare positivo.
AMARO MONTENEGR(IN)O - Da quanto emerge sembra che Conte voglia puntare sul 4-3-3-sostituendo lo squalificato Lichtsteiner con Caceres sulla fascia destra. Da quella parte dunque agirà un difensore mascherato da esterno, quindi l’Inter dovrà costringerlo sulla difensiva proponendo un elemento offensivo a centrocampo. Nagatomo, in tal senso, può essere un’alternativa interessante. Dall’altra parte agirà De Ceglie, sicuramente più offensivo e quindi in difficoltà se attaccato. A Maicon il compito di fare la voce grossa come non gli accade da tempo. I nerazzurri rischiano però di soffrire il tridente bianconero (Vucinic-Pepe-Matri), veloce e bravo a creare superiorità con inserimenti sempre insidiosi. Soprattutto Vucinic, in gran forma, rappresenta un enigma da risolvere immediatamente per i difensori di Ranieri. A Firenze si stanno ancora leccando le ferite e la difesa dell’Inter non offre le dovute garanzie.
TAMPONARE E RIPARTIRE - Ovviamente, la chiave del gioco offensivo di Conte è sempre Pirlo. Il regista fa girare benissimo il pallone e alimenta gli esterni, dando respiro alla manovra. Tamponare l’ex milanista sarebbe l’optimum, ma questo non significa che Vidal e Marchisio non meritino altrettanta attenzione. Proporre due soli centrali di centrocampo rischia di regalare l’uomo in più alla Juve, il tutto per non farsi sopraffare lateralmente. Insomma, considerata la corsa dell’avversario, la coperta nerazzurra rischia di essere sempre troppo corta e il pericolo è disputare solo una partita votata al contenimento. Chiudersi e cercare di ripartire: è l’unico modo in cui l’Inter può trovare un risultato positivo a Torino, sempre che la baracca non crolli troppo rapidamente, come accaduto all’Olimpico settimane fa.
ALLA RICERCA DEL COLPO ‘GOBBO’ - In estrema sintesi, le due squadre si presenteranno sul rettangolo di gioco dello Juventus Stadium (ancora inviolato, motivo in più per cercare il colpo ‘gobbo’, per usare un gioco di parole) in condizioni decisamente opposte: la Juve vola, l’Inter arranca e sulla carta non ci sarebbe partita. Ma è proprio per questo, con qualche giocatore di valore a disposizione, che i nerazzurri possono sovvertire un pronostico che li punisce inesorabilmente, perché troppa sicurezza nel calcio, come nella vita, puà provocare un effetto boomerang. Chi non ha nulla da perdere è più leggero dal punto di vista mentale, un k.o. a Torino sarebbe di certo doloroso per le connotazioni della sfida, ma non danneggerebbe una situazione di classifica ormai compromessa. Discorso diverso, invece, per i bianconeri, che contro l’avversario di sempre rischiano di giocarsi molte delle loro speranze tricolore. E il Milan, rivale di entrambi, si godrà questa partita da spettatore interessato, godendo a prescindere.
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