L'Inter archivia già nel primo tempo la pratica Slavia Praga e conferma i segnali di crescita già evidenti andando a cogliere il quarto successo di fila tra campionato e Champions League. 

"Lautaro goleador come una volta, Acerbi che sembra contare gli anni al contrario, Calhanoglu in versione creativa originale, la coppia-bis Esposito-Bonny che seppellisce il ricordo di Taremi-Arnautovic, un turnover esagerato con sette cambi utili per il campionato - evidenzia la Gazzetta dello Sport -. Forse c’è il rimpianto per un gol in più, salvato miracolosamente sulla linea, e oggi la differenza reti è decisiva nella corsa alla qualificazione. Ma non si poteva pretendere troppo, c’è anche il primo posto in coabitazione con i pesi massimi Bayern e Real Madrid. Tutto, subito e anche bellissimo, ma soltanto per il momento".

E il motivo è semplice: lo Slavia Praga si è dimostrato poca cosa in relazione agli standard della Champions, secondo la rosea. E il calendario è noto: servono altri 6 punti tra Union SG e Kairat Almaty per poi affrontare la salita Atletico-Liverpool-Arsenal-Dortmund

"Rispetto a Inzaghi meno uscite manovrate, niente mediana rotante ma Calha play centrale classico e due mezzali, e verticalizzazioni meno affollate che, forse, riducono le occasioni ma proteggono dietro - puntualizza la Gazzetta -. In più, la panchina lunga. Soprattutto davanti, dove Bonny propone lampi da Thuram ed Esposito si muove da 9 consumato".

Sezione: Focus / Data: Mer 01 ottobre 2025 alle 08:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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