"Se leggo l’elenco degli avversari, mi vengono i brividi e mi chiedo: come facciamo, noi italiani, a batterli e a sollevare finalmente un trofeo che non conquistiamo dal 2010? La Champions League, che è la Coppa dei Sogni, rischia di diventare la Coppa degli Incubi, a meno che non impariamo la lezione (non è mai troppo tardi) e ci adeguiamo allo standard di gioco europeo, fatto di aggressione, di pressing, di ritmo altissimo, di accelerazioni, di coraggio e di dominio del campo. Se, invece, continueremo a presentarci sul palcoscenico internazionale assecondando i vecchi principi della nostra scuola, e cioè difesa e contropiede, la vedo dura. Molto dura". Questa la "predica" del solito Arrigo Sacchi sempre sulla Gazzetta dello Sport.

"La sconfitta dell’Inter nella finale contro il Psg non è stata casuale, caso mai miracoloso è stato il percorso dei nerazzurri prima dell’epilogo, e questa batosta sta lì a dimostrare che le squadre italiane, di cui l’Inter nella passata stagione era la più forte, non sono ancora al livello delle rivali - asserisce l'ex tecnico del Milan -. Il mio non è pessimismo, ma semplice constatazione della realtà. Se insistiamo a mettere, alla base di ogni progetto tecnico, le parole «grinta» e «determinazione», non arriveremo molto lontano. Bisogna puntare sul gioco, sulle idee, avere un’illuminazione che sparigli le carte e ci metta finalmente in condizione di vantaggio. Sul piano economico non possiamo competere con le tedesche, con le spagnole, con le inglesi e nemmeno con il ricchissimo Psg. Dunque, si deve trovare una strada alternativa che non può che essere, come detto, quella del gioco".

"L’Inter ha rinforzato la rosa, ha cambiato allenatore, da quello che ho visto nelle prime uscite mi sembra che ci sia anche un nuovo piano tattico e questo può agevolare il percorso, però è ancora indietro rispetto alle big d’Europa. A mio avviso può avere una buona crescita nell’arco della stagione, perché i giocatori mi sembra che si siano liberati delle scorie lasciate dalla sconfitta contro il Psg, e perché elementi come Bonny, Sucic e Pio Esposito possono contribuire allo sviluppo di tutta la squadra. Se, però, provo a immaginare una sfida, faccio un paio di esempi, contro il Liverpool o ancora contro il Psg, allora devo ammettere che i nerazzurri partirebbero sfavoriti", sottolinea Sacchi a proposito dei vicecampioni d'Europa.

Sezione: Copertina / Data: Gio 28 agosto 2025 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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