Torna la Champions: oggi il sorteggione che vedrà protagonista anche Inter, Atalanta, Napoli e Juventus. La Gazzetta dello Sport ha intervistato Rafa Benitez per analizzare le premesse della competizione. "Un vero campionato europeo, tutte le grandi assieme in classifica, pronostici stravolti dopo la fase a gironi: la maggioranza pensava che avrebbe vinto il Liverpool, eliminato invece dal Psg che si è poi aggiudicato il trofeo. Se si fa caso al percorso, la maggiore continuità l’ha mostrata l’Inter".

Che cosa lascia il verdetto di Monaco?
"Due certezze: che Psg e Inter saranno ancora tra le protagoniste, perché quella notte, triste e quasi surreale, non toglie valore ai nerazzurri; e ne lascia, ovviamente ai francesi. Il Psg ha avviato un suo nuovo concetto di vita, ha fatto e sta facendo scelte nette: prima via Mbappé, poi ora il caso Donnarumma; una squadra giovane, di prospettiva, che ha un futuro e che esprime bellezza. Ma l’Inter è rimasta uguale, si è rinfrescata alle spalle dei titolari con ragazzi che ti colpiscono".

L’Italia non vince una Champions dal 15 anni.
"Ma è andata in finale due volte con la Juventus di Allegri e due con l’Inter di Inzaghi. E quelle sfide a volte le decide il valore ed altre anche il diavolo. L’Inter resta tra le grandi e poi c’è da vedere come il Napoli saprà distribuirsi tra campionato e impegni in Europa: ma l’organico è straordinario, se arriva anche Hojlund ci saranno ballottaggi di livello assoluto in ogni zona del campo. Sarebbe una di quelle avversarie da cui chiunque vorrebbe scansarsi. L’Atalanta è stata caratterizzata in maniera meravigliosa da Gasperini, ha perso Retegui e non sappiamo cosa sarà di Lookman: ma l’ambiente è sano e la società sa tutelarlo. Sulla Juve possiamo ribadire concetti del passato: c’è un gruppo di giocatori indiscutibilmente forte, da assemblare e verificare come alcuni siano usciti dalla tormentata stagione che hanno alle spalle".

Chivu dalla lotta per la salvezza al Parma alla Champions: un bel salto.
"Però ha come paracadute una società di enormi tradizioni e calciatori che in Europa, negli ultimi tre anni, hanno avuto modo di mostrare quanto siano autorevoli. E il passato recente conta. Ora forse i ricambi danno freschezza: Sucic si è inserito con una personalità strepitosa e Bonny, che Fabio Pecchia ha “costruito” con il Parma, si è presentato segnando subito a San Siro. Sono segnali anche questi".
 

Sezione: Copertina / Data: Gio 28 agosto 2025 alle 08:43 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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