Il direttore generale della Juventus Giuseppe Marotta ha parlato alla presentazione del libro di Marco Bellinazzo a La Feltrinelli di Milano: "Se Higuain è incedibile? Noi diciamo sempre che i giocatori della Juve sono incedibili fino a quando loro stessi chiedono di essere ceduti. Nel caso di Higuain, anche se in questo momento è impegnato al Mondiale, non è mai pervenuta da parte sua una richiesta simile. Cancelo? Credo sia un ottimo giocatore, noi siamo alla ricerca di un profilo del genere ma non c'è nessuna trattativa in corso. Il portoghese è comunque un profilo interessante. Icardi? E' una suggestione, sicuramente parliamo di un ottimo giocatore che è dell'Inter. I giornali ce l'hanno avvicinato, ma tutto questo rientra nella fantasia e nel fantacalcio che quest'estate coinvolge i media".

Inter e Milan sono mancate come competitor negli ultimi anni?
"Vincere uno scudetto è difficile a prescindere dalle competitor, indubbiamente noi ne abbiamo trovate altre per la mancanza di Inter e Milan. Nella nostra struttura ci sono due punti fondamentali: competenze e deleghe. Credo sia un progetto vincente a prescindere dai risultati".

Sui settori giovanili:
"Ci approcciamo alla situazione dei vivai con l’idea di educare i giocatori, lo dico proprio in virtù di quanto è appena accaduto, un fatto che ci ha molto rattristato. Purtroppo tanti partono e pochissimi arrivano al professionismo, il 2 o 3%. Sotto questo aspetto la seconda squadra è fondamentale perché per questi ragazzi essere vicini ai campioni aiuta ad apprendere più velocemente. Non sappiamo ancora se potremo parteciparvi, sappiamo solo i criteri. Non sappiamo nemmeno la rosa o l’allenatore. C'è incertezza e questo ci condiziona. Noto con dispiacere che sono un po’ venuti meno i grandi maestri del calcio giovanile, mi viene in mente Favini dell’Atalanta ma poi questa figura è scomparsa e se il maestro è scarso l’allievo ne risente. Il settore tecnico Figc non funziona come dovrebbe e non crea istruttori, se non lo faremo difficilmente creeremo dei giocatori se non affidandosi a chi ha talento".

Sul futuro del calcio italiano:
"Noi abbiamo incrementato il fatturato molto bene, all’estero ci siamo espressi in maniera mediamente alta ma non siamo riusciti a vincere. In Europa ci sono squadre che hanno capacità economiche ancora più consistenti. Dal 2006 abbiamo rischiato, sostenendo un percorso di grande crescita grazie a degli ottimi risultati. Stiamo ancora incrementando ma come calcio italiano abbiamo un competitor straordinario nel calcio inglese. Dobbiamo cercare, come calcio italiano, di crescere e riuscire ad offrire uno spettacolo migliore".

Sui diritti tv:
"Dobbiamo tornare ad essere appetibili come campionato. Negli anni 90 eravamo l'Eldorado dei campioni, oggi siamo un campionato di transizione. Il rammarico è anche che i ricavi dei diritti tv è sproporzionato rispetto al resto. Dobbiamo valorizzare anche gli altri aspetti".

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Sezione: Focus / Data: Mar 12 giugno 2018 alle 18:38 / Fonte: dall'inviato Mattia Todisco
Autore: Andrea Pontone / Twitter: @_AndreaPontone
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