Solo i tre punti da salvare: la Gazzetta dello Sport è perentoria nell'analisi del risicato 2-1 con il quale l'Inter ha battuto ieri i kazaki del Kairat Almaty nel quarto turno di Champions League. Dalla possibile abbuffata di gol al pericolo scampato: in altre epoche, i nerazzurri avrebbero rimediato una figuraccia, invece ieri, nonostante tutto, è arrivata la vittoria che conferma Lautaro e compagni in cima alla classifica assieme a Bayern ed Arsenal.

"Quattro vittorie su quattro, 12 punti: mai l’Inter aveva fatto un poker di 4 successi consecutivi in una prima fase di Champions. Nella peggiore delle ipotesi - quattro sconfitte nelle prossime quattro giornate - i playoff saranno garantiti, un anno fa vennero acciuffati a quota 11 - si legge sulla rosea -. È chiaro però che l’Inter corre per la qualificazione diretta agli ottavi e sarebbe clamoroso non centrare l’obiettivo, anche se gli avversari in arrivo, Atletico Madrid, Liverpool, Arsenal e Borussia Dortmund, hanno uno spessore di molto superiore a quello del Kairat, che ha tenuto San Siro in apprensione fino all’ultimo secondo. Il 2-1 non era per niente rassicurante, visto quel che l’Inter combinava: imprecisione assortite nei passaggi e nelle conclusioni, fase difensiva burrosa, atteggiamento con tratti di svogliatezza. I batteri della brutta vittoria di domenica a Verona sono rimasti tali e quali, nessuna medicina ha funzionato. È un momento così, l’Inter sembra in pausa. Forse c’è stanchezza fisico-mentale, ma siamo a novembre ed è presto per aggrapparsi a questi alibi. Urge una revisione interna sul gioco – si osserva una certa involuzione, l’aggressività deraglia spesso in confusione – e sull’incostanza temperamentale: certi cali di contrazione, notati ieri sera come al Bentegodi, sono preoccupanti".

Insomma, ieri come a Verona: 2-1 salvifico, ma poco rassicurante. "Un’altra Inter è possibile e ci auguriamo che Chivu ce la mostri presto", scrive la Gazzetta.
 

Sezione: Focus / Data: Gio 06 novembre 2025 alle 08:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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