Cristian Chivu si presenta ad Amazon Prime Video per analizzare a caldo Inter-Kairat 2-1: "Il primo responsabile sono io, mi prendo tutte le colpe perché non sono riuscito a trasmettere l'importanza della gara. Qualcuno l'ha anche sottovalutata, ma non credo più di tanto. Anche io l'ho sperimentato da giocatore, quando si gioca ogni tre giorni è sempre difficile calarsi nella realtà di una partita così, con un avversario che sulla carta sembra inferiore. Mi prendo i tre punti, serviva tanto di più per fare una prestazione che ci avrebbe permesso di stare più tranquilli. Tutto qua".

Però si impara da queste serate.
"Per me è una lezione, e lo è per tutti: devo fare meglio per trasmettere la determinazione e l'atteggiamento giusto". 

Domanda di Maicon: questa partita mi ha ricordato quella col Rubin Kazan in casa ai nostri tempi. 
"Stavo pensando proprio a quella, mi è venuto in mente qualcosa. A vedere la gara di oggi, il fatto di non essere riusciti a sbloccarla prima e a chiuderla poi ha fatto apparire qualche fantasma. Loro sono sempre rimasti in partita, ci hanno messo in difficoltà. Abbiamo fatto fatica a trovare le giocate giuste, spesso avevamo una costruzione a tre e tornavamo dal portiere senza mai dargli un appoggio. Abbiamo fatto fatica a esprimere il nostro gioco, a esprimere ciò che avevamo preparato. Ora sono l'allenatore e le responsabilità sono mie: potevo fare meglio. Io ci metto la faccia, loro lo sanno perché sono bravi ragazzi, maturi e intelligenti. Capiscono cosa non è andato bene oggi. La presa di coscienza del gruppo? Allora ho ragione io". 

C'era un patto con Lautaro per farlo giocare?
"Un giocatore credo che non si permetta mai di venire a dirmi di giocare, sono stato io ad avere questa idea di farlo giocare 45'. So quanto è importante per un attaccante uscire dai brutti pensieri giocando, poi lui da capitano e trascinatore ha fatto gol e siamo tutti contenti. Ma io sono stato più contento quando ha fatto quella scivolata vicino al calcio d'angolo: questo è lo spirito che devono avere tutti. Il calcio è anche felicità, è un gioco, non bisogna vedere i fantasmi. Lui come tanti altri sono imporanti, bisogna giocare col sorriso". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 05 novembre 2025 alle 23:46
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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