L'indagine della Procura di Milano per la presunta turbativa d'asta sulla compravendita dello stadio di San Siro non preoccupa Paolo Scaroni, che ha parlato così della notizia uscita stamane nelle ore in cui veniva firmato il rogito da Milan e Inter: "Se lei allude a quell'ANSA che ho letto sono astronomicamente lontani da una tempesta, siamo a un venticello - la risposta del presidente rossonero a margine dell'Assemblea degli azionisti -. Siamo di fronte a un cittadino che si lamenta perché la procedura di gara non è stata di sua soddisfazione. La Procura deve indagare se questa cosa si basa su fatti concreti o meno. La mia preoccupazione è nulla. Oggi abbiamo messo una prima pietra, ma l'iter per arrivare allo stadio completo sarà lungo. Avremo tanti ostacoli, avremo tante salitone da fare. Noi siamo tutti convinti, anche i milanesi: è un'operazione che va fatta per la nostra città. Chi si oppone troverà meno supporto di quello che avrebbe trovato 4-5 anni fa. Gli Europei in Germania hanno convinto che gli stadi moderni sono un'altra cosa, quindi la nostalgia è stata messa un po' da parte di fronte al desiderio di avere stadi moderni ed efficienti come abbiamo visto in TV".

Come saranno gli ultimi anni del vecchio San Siro? Ci saranno variazioni su capienza e metro?
"È un po' presto per darle una risposta completa alla domanda. Certamente noi pensiamo che per quanto riguarda le infrastrutture che servono San Siro, quindi la metro, non cambi niente. Mi aspetto che la capienza del Meazza continui a essere quella di oggi. Cercheremo di costruire il nuovo stadio arrecando il minor danno possibile alla città, ai vicini e a noi stessi. Sarà una convivenza che durerà un paio di anni, una convivenza che cercheremo di rendere compatibile con tutte le esigenze che avremo".

Ora con succede con l'area acquistata a San Donato? Non le dispiace non aver fatto uno stadio solo di proprietà del Milan?
"Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, credo che questa nostra iniziativa su San Donato abbia giocato un ruolo anche per accelerare su San Siro. Il fatto che il club avesse un'alternativa concreta è stata un campanello d'allarme per la Municipalità di Milano. Sto parlando del bicchiere mezzo pieno: ha giocato un ruolo positivo. Noi siamo andati molto avanti su San Donato e siamo arrivati alla determinazione che uno stadio nuovo, bello, moderno ed europeo faceva fatica a trovare una giustificazione economica nel farlo solo per il Milan. Per la seconda domanda: sì, ci sarebbe piaciuto ma alla fine abbiamo vissuto insieme all'Inter per tanti anni e le cose sono sempre andate molto bene. È una convivenza che è stata di successo. Dal punto di vista organizzativo, lasciando perdere la rivalità in campo, noi siamo due club molto simili: quello che va bene a noi va bene anche a loro. Questa somiglianza rende la convivenza relativamente semplice: ce l'abbiamo da 70 anni e non abbiamo mai avuto un problema".

Sezione: Copertina / Data: Mer 05 novembre 2025 alle 19:21 / Fonte: MilanNews.it
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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