Quella di questa sera tra Inter e Kairat Almaty sarà la gara del cuore per Maria Mudryak, soprano tra le più apprezzate al mondo, kazaka di nascita e milanese d’adozione ed ambasciatrice culturale tra Italia e Kazakistan. Parlando alla Gazzetta dello Sport, la Mudryak racconta cosa significa questa sfida non solo per lei ma anche per il suo Paese: "È un orgoglio enorme. Una partita dell’anima, molto più che calcio, perché vedo un ponte tra due popoli così lontani solo in apparenza. Il dialogo tra i nostri Paesi è sempre più solido e bello, non solo grazie alla politica ma anche con lo sport e la cultura. Sono nata a Pavlodar, a nord, ma in Kazakistan tifo proprio il Kairat, la squadra di Almaty che ha una grandissima tradizione e ne ha passate tante nella sua storia. A Milano, invece, sono diventata presto interista, anche perché sin da piccola tutti i miei vicini di casa lo erano". 

Una prima a San Siro è come una prima alla Scala?
"Parliamo di teatri eterni, di magia conosciuta in tutto il mondo. Personalmente, ho debuttato sul palco della Scala con il coro di Voci Bianche a 10 anni: un’emozione incredibile che non ti lascia più. Posso capire cosa proveranno i ragazzi del Kairat contro la grande Inter…".

Chi saranno per lei i protagonisti in campo? 
"Lautaro Martinez è una superstar, tra gli amici interisti è da tutti il più amato. Ma anche il Kairat ha una stellina: Dastan Satpaev ha solo 17 anni, è impressionante, viene dipinto come un bambino prodigio. Lo seguo con interesse anche perché, in parte, lo ero anche io: ho iniziato a tre anni tra concorsi e concerti, a 14 sono entrata al Conservatorio di Milano, un’eccezione nella storia dell’istituto. Con mia mamma ci trasferimmo quando sono riuscita ad entrare nelle Voci Bianche, mentre papà rimase in Kazakistan".

Vede una trama da opera lirica? 
"L’Inter è la principessa Turandot: invincibile, abituata a vincere senza sforzo. Invece, il Kairat è come Calaf, il giovane eroe che osa l’impossibile, che prova rispondere agli enigmi del destino e ha il coraggio di amare il pericolo. Mi piacerebbe finisse in pareggio e tutti contenti, ma so che è dura. Posso solo dire a entrambe le squadre soltanto... alğa, avanti, che è il modo kazako per augurare buona fortuna. Ce ne vorrà tanta".

Sezione: News / Data: Mer 05 novembre 2025 alle 15:21
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
vedi letture
Print