Alla vigilia dell'inizio della sua avventura alla Dakar 2018, Andre Villas Boas parla ai microfoni de La Repubblica. Tornando anche brevemente sulla sua esperienza all'Inter in virtù di vice di José Mourinho: "Con lui stavo bene all’Inter: volevo dargli di più, cominciare la mia carriera. Non mi bastava curare l’aspetto tattico osservare gli avversari: desideravo il campo, le responsabilità. José invece pensava di tenermi lì altri 10 anni, mi vedeva solo come tattico. C’è stata una chiacchierata un po’ forte e abbiamo preso strade diverse. Gli devo tantissimo, gliene sarà sempre grato. Resta unico, formidabile, un vincitore. Uno dei migliori tre al mondo. Non rimpiango niente di allora. Adesso le nostre concezioni del calcio sono diverse. Alcuni allenatori sono più dittatoriali, io preferisco essere democratico, dialogare”.

Il portoghese si dimostra poi piuttosto critico verso le proprietà cinesi all'estero, lui che la Cina la conosce per essere reduce dall'esperienza con lo Shanghai SIPG: "I nuovi investitori non sono uomini di calcio, i risultati di Milan e Inter non aiutano. Io ho chiuso con la Cina perché si è messa di mezzo la politica: per costruire una Nazionale vincente all’improvviso hanno cambiato le regole riducendo il numero degli stranieri. Laggiù stavo benissimo, avevamo fatto una squadra per vincere ma a quelle condizioni ho preferito dire basta". 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Sab 06 gennaio 2018 alle 18:53
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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