"Il nerazzurro è il colore della mia carriera. All'Inter e all'Atalanta ho vissuto gli anni più belli della mia carriera e resto legatissimo a entrambe. Domenica mi aspetto una bella partita". Non nasconde un'emozione speciale Nicola Ventola quando ai microfoni di FcInterNews.it parla di Inter-Atalanta, in particolare dei nerazzurri milanesi che gli hanno regalato la ribalta del grande calcio internazionale. 21 reti in 65 partite all’Inter – di cui 3 in Champions nella stagione 1998/99 - mentre sono 34, invece, i gol realizzati con la maglia dell’Atalanta in 101 presenze: 16 in A, 15 in B e 3 in Coppa Italia. Numeri da goleador, nonostante i tanti infortuni che hanno frenato la carriera di un attaccante che da giovanissimo sembrava destinato a diventare top player.
Nicola, l'abbiamo vista a Marassi mercoledì per Genoa-Inter nelle vesti di commentare per Dazn. Come va la nuova avventura?
"Mi piace molto parlare di calcio e commentarlo in tv. L'ho fatto per anni a Dubai e ora che sono in Italia è uscita questa possibilità. Mi diverto molto con Dazn e sono contento di lavorare con loro. Fino a maggio vivrò qui a Milano, perciò mi vedrete spesso sui campi della Serie A".
Vista da bordo campo che impressione le ha fatto l'Inter?
"A Marassi la squadra di Spalletti ha fatto una partita perfetta, non hanno sbagliato nulla. È stata una grande prova da parte di tutta l'Inter. Difesa solida, attacco micidiale ma voglio spendere una parola per Brozovic. Tutto il gioco passa da lui".
Terzo posto alla portata dei nerazzurri?
"Sicuramente, anche se dell'Inter fa paura l'alternanza di rendimento. Hanno troppi alti e bassi".
Che spiegazione si è dato?
"Mi sono fatto questa idea: se l'Inter parte bene, poi viaggia sulle ali dell'entusiasmo e diventa devastante. Altrimenti quando va sotto, fa fatica perché i giocatori non riescono a prendere in mano la gara. Ad esempio contro la Lazio sono mancati gli inserimenti dei centrocampisti, il gioco era statico e tutti aspettavano palla senza smarcarsi. Tutto ciò è dovuto al fatto che manca un po' di personalità ai giocatori".
Personalità che non manca a Icardi. Al ritorno in campo dopo 53 giorni l'argentino è andato subito a segno.
"In campo è imprescindibile per questa Inter. Segna e fa la differenza, su questo non si discute. È una finalizzatore straordinario. I fischi? Mauro si è già trovato in passato in situazioni complicate con i tifosi, tipo dopo l'uscita della sua autobiografia. Però Icardi ha una personalità incedibile, non sente minimamente le pressioni perciò non si farà condizionare neanche domenica a San Siro".
Come giudica la vicenda Icardi-Spalletti-società vista ovviamente dall'esterno?
"Quello che ha fatto Marotta prima del Genoa bisognava farlo prima. Si è perso troppo tempo, sprecando occasioni importanti quando la questione andava risolta subito. Bisogna prendere da parte giocatore e allenatore, invitando tutti a mettere da parte dissapori e problemi. Si va in campo per l'Inter, poi a fine anno ci si chiarisce e si fanno i bilanci. A quel punto ci si può anche separare. Spero che i tifosi si rasserenino, perché l'Inter ha bisogno che tutti siano uniti".
Contro il Genoa segnali d'intesa ritrovata, però, tra Icardi e Perisic.
"Quando giochi, ti dimentichi di tutto. Gli abbracci dopo i gol sono stati spontanei. Non c'era nulla di preparato o costruito in quelle esultanze. Vincere poi galvanizza e aiuta a cancellare i problemi".
Domenica c'è Inter-Atalanta. La Dea vola e regala spettacolo...
"Merito di Gasperini che è bravissimo nel far entrare i giocatori dentro i suoi meccanismi di gioco, adattando ogni anno i moduli agli elementi a sua disposizione. Anche quando perde, l'Atalanta crea 10 occasioni da gol a partita. Possono tornare in Europa per il terzo anno di fila: si è creata una sntonia fantastica tra giocatori, piazza e società. Bravi anche i dirigenti a scovare ogni anno talenti sconosciuti che poi vengono rivenduti a peso d'oro".
Duvan Zapata viene accostato all'Inter per l'estate: è pronto per una big?
"Per me si. Duvan mi èsempre piaciuto. Il colombiano è un attaccante completo. Anche gli anni precedenti tra Udine e Samp arrivava in doppia cifra, ma non mi spiegavo perché non facesse il doppio dei gol. Zapata è un top, ha tutto: destro, sinistro, colpo di testa. Può fare reparto da solo e giocare in coppia con un'altra punta".
Lei ha vissuto l'Inter a più riprese: un momento speciale a cui è rimasto legato?
"Il primo anno feci gol gol nel preliminare di Champions allo Skonto Riga e doppietta a Cagliari alla prima di campionato. Le notti di Champions furono speciali. Il gol allo Spartak Mosca su punizione. Pensi che doveva calciarla Ronaldo quella punizione, ma il Fenomeno mi disse tirala tu e segnai un gol fantastico. Sono legato anche alla rete allo United: stavamo rimontando quella che sarebbe diventata la squadra campione d'Europa qualche settimana dopo. La seconda avventura dopo che andai in doppia cifra a Bergamo fu altrettanto speciale. Ero più grande ed esperto e sapevo gestire le situazioni. Con Kallon tirammo la carretta il primo anno di Cuper: peccato per il 5 maggio perché quello scudetto lo sognavo e sentivo mio".
Sui social spopola la canzoncina "Ventola lalalala che le dedica sempre Bobo Vieri". Ormai è diventata una tormentone...
"Io e Bobo siamo grandi amici. È vent'anni che la sopporto. Ogni volta che mi telefona o ci vediamo parte con la canzoncina. Era il coro che mi cantava la curva all'Inter. Bobone l'ha rilanciata...".
Vuole replicare a Vieri con una canzone?
"(ride, ndr), preferisco farlo ridere con le mie battute. La controcanzone non la faccio, ma sono felice di essere con lui l'estate prossima alla Bobo Summer Cup. Mi ha convocato per tutte e quattro le tappe. Occasioni per fare del bene, visto che i proventi andranno in beneficenza. Partite di foot-volley, scherzando con tanti vecchi amici e compagni. Perché Bobo è così ama ridere e vivere la vita. E con lui passiamo le giornata a scherzare all'insegna del buonumore".
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Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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