Lo diciamo subito, a chiare lettere, come si diceva una volta, e a scanso di equivoci: le righe che seguono hanno l’obiettivo di cercare di fare chiarezza, di sciogliere qualche nodo. Noi di FcInterNews.it non prendiamo le parti di nessuno, non accusiamo e non difendiamo alcuno (anche perché i protagonisti di questa vicenda hanno tutte le capacità di poterlo fare da soli, senza l’aiuto di nessuno), cerchiamo solo di mettere le carte in tavola – almeno quelle in nostro possesso – e di capire in quale direzione va, o sta andando, la verità.
Di cosa stiamo parlando? Di Maicon. Ma non delle sue scorribande, o dei suoi cross dalla fascia destra. Da qualche mese a questa parte, infatti, – e i lettori più attenti se ne saranno certamente accorti – c’è, attorno al difensore brasiliano, una congerie di voci, informazioni e dichiarazioni, sul presente e sul suo futuro, che non fanno altro che alimentare una specie di gioco al massacro, di cui non riusciamo a capirne il fine.
Succede, infatti, che sul giocatore – sia sui giornali, che nelle tv, che sui siti – si alternino le dichiarazioni di Antonio Caliendo e di Roberto Calenda, ambedue agenti Fifa. Entrambi, e tutti quanti lo possono verificare con un qualunque motore di ricerca, rilasciano dichiarazioni a mezzo stampa sul presente e sul futuro del giocatore, su trattative di mercato e su vicende che attengono la sfera personale del giocatore. Tutti e due dicono e affermano di parlare come agenti del giocatore o come mandatari per l’Italia.
Facciamo un passo indietro. Noi abbiamo sempre intervistato Antonio Caliendo. Per quale motivo? Semplice: si sa che, da quando Maicon è arrivato in Italia all’Inter dal Monaco, l’operazione di mercato nel nostro paese è stata portata avanti da Caliendo, che aveva un regolare mandato per l’Italia firmato dall’agente brasiliano di Maicon, Mario Rosi. Quindi, negli ultimi due anni, Caliendo ha sempre parlato con noi del giocatore. E all’unanimità, la stampa ha portato i microfoni verso quest’ultimo agente Fifa. Non è mai successo nulla, mai smentite, mai rettifiche. Caliendo, infatti, ha sempre detto: “Non sono l’agente del brasiliano, ma sono il rappresentante in Italia di Mario Rosi, l’agente di Maicon”.
Poi, a un certo punto, e soprattutto negli ultimi mesi, l’altro agente Fifa in questione, Roberto Calenda – intervistato da Sky – parla del presente e del futuro del giocatore, dichiarando di essere lui l’agente di Maicon. A ruota, non pochi media lo interpelleranno più volte.
Ed è proprio qui che si inserisce nuovamente Antonio Caliendo, che – e anche questo è possibile verificare via web con una semplice ricerca – nel corso di varie interviste e dichiarazioni afferma di non capire a che nome parli l’agente Calenda.
Noi possiamo testimoniare di aver avuto modo di parlare recentemente con Caliendo di questa vicenda e di aver potuto toccare con mano l’umore dell’agente che ci ha ripetuto esattamente le stesse cose dette ad altri media. E cioè: “Diffido l’agente Calenda a continuare a parlare di Maicon, sia in contesti nazionali che internazionali: non ne ha titolo e non capisco perché lo faccia”.
Come detto ad inizio articolo, noi non prendiamo le parti di nessuno, perché non è questo che ci interessa. A noi non interessa chi primeggia nella disputa. A noi, quello che interessa, è capire e informare. Ci sentiamo di avere una mission rispetto a chi ci segue e ai nostri affezionati lettori che non possono non registrare questo strano balletto di informazioni e di dichiarazioni.
E Calenda? Noi cercammo in passato di contattare l’agente, ma non ci è stato possibile, e non conosciamo le ragioni. Semplicemente, ci è stato detto che non era in studio, o non era disponibile, o non voleva rilasciare dichiarazioni.
Qualche telefonata, qua e là, per capire come stanno le cose noi l’abbiamo fatta, ma anche qui abbiamo registrato una spaccatura evidente. “Solo Caliendo può parlare di Maicon, non riesco a capire perché Calenda parli”. Di tenore completamente opposto quest’altra tesi: “Calenda dice di essere il nuovo procuratore di Maicon, e di aver ricevuto l’incarico dal giocatore stesso”.
E Maicon cosa dice? “Voglio precisare che il mio solo procuratore è Roberto Calenda”, si legge in una nota diffusa via web, nota però non verificata e non suffragata da nessuno.
Da ulteriori indiscrezioni raccolte pare inoltre che la persona autorizzata a trattare con la società nerazzura sia proprio Calenda, e che lo stia effettivamente facendo. Allora perché Caliendo lo diffida dal parlare?
Noi, come detto, ci sentiamo debitori verso i lettori della verità, se mai ce ne dovesse essere una. E, a questo proposito, abbiamo delle domande a cui fino ad ora nessuno ha dato risposta: chi può parlare di Maicon? Caliendo? Calenda? Su quali basi ci si può fidare delle parole? Ci sono dei documenti, delle procure firmate, che possono spostare – oltre ogni ragionevole dubbio – la ragione da una parte o dall’altra? E possibile visionare questi documenti? Alla stampa interessa questo argomento? C’è qualcuno che vuole tenere la stampa fuori da questo contesto? Qual è il rapporto – ammesso che di rapporto si tratti – tra Maicon e Mario Rosi? Alla società nerazzurra interessa fare chiarezza? Se io fossi l’agente di Maicon, mi porrei problemi ad alzarmi in piedi e a mostrare i documenti che mi danno ragione? Da agente di Maicon, quanto mi darebbe fastidio questa ridda di voci sul mio assistito? C’è qualcuno che sta speculando sul futuro del giocatore? A chi giova, a chi sta giovando – ammesso che giovi – questa confusione? Qualcuno sta giocando ad arte per alimentare voci sul futuro del giocatore? O è solo una questione economica, con in mezzo procure, commissioni, soldi, e percentuali?
Ai nostri lettori diciamo che teniamo alta l’attenzione su questa vicenda, cercando di capire gli sviluppi. Il sasso nello stagno l’abbiamo gettato: chi sa – e vuole – parli. O c’è da nascondere qualcosa?
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