Le vittorie di Milan e Juventus, tutt'altro che scontate su Lazio e Verona consegnano all’Inter un carico di pressione in una partita tradizionalmente complicata.

L'Atalanta da tempo non è più una bestia nera ma una rivale diretta, una squadra che oggi può battere chiunque e ragiona persino su come andare a Madrid e vincere con due gol di scarto, dopo essere stata sconfitta per aver giocato in dieci tutta la partita.

Proviamo dunque a parlare esclusivamente di calcio valutando cosa è cambiato nel gioco dell'Inter e quali saranno le difficoltà di questa sera.

Conte la scorsa settimana ha detto che i suoi giocatori li vuole pessimisti, perché devono sempre pensare che il compagno di squadra con la palla potrebbe perderla. È lo stesso principio di Gasperini, tanto più che entrambi chiedono un movimento che garantisca transizioni sicure a palla persa, che non lascino spazi per contrattacchi, uno dei motivi per cui diversi allenatori scelgono di impostare con la difesa a tre.

Avere tre giocatori oltre lo schieramento avversario permette di gestire i momenti successivi alla perdita della palla ma è un meccanismo che nell'Inter è entrato in circolo soprattutto nella seconda parte della stagione, esattamente come un anno fa, quando la squadra di Conte aveva vissuto tre stagione tattiche.

La prima con Sensi in campo fino ad ottobre, la seconda sviluppandola con un solo play (Brozovic) e rendendola più muscolare ma anche più prevedibile, la terza durata un mese e mezzo tra luglio e agosto nel quale vi era stato l'inserimento a fase alterna di Eriksen e un miglioramento della transizione difensiva.

Quest'anno la prima Inter messa in campo da Conte ha palesemente tentato una nuova interpretazione dei movimenti e un 3-4-1-2 per indirizzarsi meno frequentemente verso le punte e dare vita ad un gioco più ragionato, fatto di maggiore possesso pur finalizzato alla verticalizzazione.

La seconda Inter ha messo Eriksen, creando un'alternativa a Brozovic, come gestore dell’azione, e mettendo almeno altri tre giocatori oltre la linea della palla. Lukaku a destra, Martínez a ed Eriksen libero di inserirsi sul lato corto dell'area o impostare.

Il problema resta il possesso con palla a terra tra Bastoni, De Vrij e Skriniar (oltra ad Handanovic) quando vengono pressati in modo asfissiante, come avverrà questa sera.

L’Atalanta In fase di costruzione dal basso ha Toloi a sinistra e Djimsiti a destra, uno dei due centrocampisti centrali, o Freuler o de Roon, si abbassa per dare maggiore possibilità di uscita.

Tra i giocatori più pericolosi c’è Pessina, il quale funge da trequartista e gioca bene tra le linee avversarie. l'Atalanta spinge soprattutto a sinistra con Gosens che si sovrappone spesso con Zapata, il quale si abbassa per permettere proprio questo movimento.

Sarà importante vedere se Conte riuscirà a trovare una soluzione per il pressing furibondo di Zapata, Muriel e Pessina che spesso riguadagnano palla nella trequarti e permettono ai compagni di correre in massa nell'area avversaria. Gasperini sa che Bastoni è il giocatore maggiormente coinvolto nel rilancio dell’azione e probabilmente chiederà pressione su di lui.

L'Atalanta però soffre i giocatori abili a giocare fra le linee, quindi Eriksen e paradossalmente più Perisic di Hakimi.

Un'altra costante dei bergamaschi è l’atteggiamento. Se prende gol continua a macinare calcio come se nulla fosse accaduto. La squadra non ma restare in difesa e continua a giocare e ad avere le sue occasioni, pur rischiando nelle ripartenze.

È probabile dunque che per Lukaku, nel caso l’Inter non riuscisse a rilanciare l’azione con la palla bassa ma soprattutto ricorrendo al lancio lungo, ci sia un carico di lavoro gigantesco. Probabilmente giocherà Lautaro ma se dovesse giocare Sanchez, Conte dovrà lavorare sui suoi movimenti. Il cileno è generoso e la doppietta col Parma è stata decisiva ma il suo movimento giovedì ha messo in difficoltà il centrocampo, ingolfandolo con movimenti più da rifinitore che da seconda punta.

Da quando Conte è all’Inter i precedenti con Gasperini dicono che la prima è andata piuttosto male, con una partita dominata dai bergamaschi e pareggiata grazie al rigore parato da Handanovic, la seconda decisamente bene, con una netta vittoria a Bergamo nell'ultima gara dello scorso Campionato e la terza quest'anno ha visto un pareggio beffardo.

Prima di questo turno molti tifosi sostenevano che pareggiare non sarebbe stato un dramma ma alla luce dei risultati delle inseguitrici ora è quasi necessario.

Amala.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 08 marzo 2021 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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