Serata di gala oggi al San Paolo, dove andrà in scena l'attesissima sfida tra Napoli e Inter che vale, per chi la spunta in gara secca, la semifinale della Tim Cup. Match impegnativo, a tre giorni dall'impegno faticoso contro la Lazio, ma a cui Ranieri tiene tantissimo, come lo stesso allenatore ha ammesso domenica sera, con la poca voce rimastagli. Inutile girarci intorno, la Tim Cup è un torneo da non sottovalutare, lo snobba solo chi non riesce mai ad arrivare in fondo. E l'Inter, negli ultimi 6 anni, ha raggiunto la finale ben 5 volte, vincendola 3. Ruolino di marcia eccellente per una squadra che tiene alla competizione e se la gioca fino in fondo.

Niente scherzi, dunque, stasera massimo impegno anche perché contro il Napoli c'è quel sassolino nella scarpa che ancora infastidisce: lo 0-3 in campionato costruito dai partenopei sulle sciocchezze di Rocchi (l'arbitro, non l'attaccante in gol domenica scorsa...). Un k.o. pesante e immeritato che pretende giustizia. Allo stesso tempo, anche a Napoli c'è voglia di rivalsa dopo l'eliminazione dello scorso torneo, quando i rigori arrisero all'Inter proiettandola verso la finale vinta ai danni del Palermo. Una sfida bis, dunque, sempre al San Paolo. E da questo dato parte il mio ragionamento: perché il tabellone propone i nerazzurri, campioni in carica, in trasferta su un campo così difficile?

Per coerenza, non andrebbe favorita la squadra con un background migliore, garantendole la sfida secca avanti al proprio pubblico? L'anno scorso noi abbiamo vinto il trofeo, il Napoli (giocando in casa, altro mistero) si è fermato proprio contro i nerazzurri ai quarti. E allora? Con quale criterio viene stabilito chi gioca in casa e chi in trasferta, considerando che in un match singolo il pubblico di casa ha una certa influenza? Sempre guardando il tabellone, noto che invece il Milan gioca in casa contro la Lazio. Perché? E perché la Juventus, eliminata la scorsa stagione dalla Roma, ha avuto un'altra occasione contro i giallorossi sempre tra le mura amiche?

Altra domanda, la distribuzione delle squadre nel tabellone: quest'anno all'Inter è andata meglio, ma la scorsa stagione sponda Milan c'erano ai quarti Parma, Palermo (che ha eliminato i rossoneri) e Sampdoria; lato Inter figuravano Napoli, Juventus e Roma. Divisione ben poco equilibrata, a mio avviso. Mi farebbe piacere sapere perché l'Inter (e la Roma, va detto), pur avendo dominato la competizione negli ultimi anni, non abbiano il minimo vantaggio nel percorso di avvicinamento alla finale, mentre altre, pur uscendo di scena in anticipo, hanno sempre altre opportunità. Il fine è equilibrare le differenze tecniche? Ci può stare. Ma allora perché il Milan gioca in casa con la Lazio (inferiore, senza offesa) e l'anno prima si trova sul cammino avversari di certo non del suo valore?

P.S. - Visto che in molti mi hanno inviato mail in cui mi spiegavano il criterio del tabellone di Tim Cup (grazie per la solerzia), meglio precisare che nell'editoriale c'è una puntina di sarcasmo sul fatto che non ci gira mai bene e che il regolamento andrebbe un po' rivisto per non sfavorire le squadre più meritevoli...

P.S. 2 - Me lo aspettavo, il gol di Pazzini ha dato fiato a molte bocche indignate dal vantaggio arbitrale concesso all'Inter. Ridicoli. Sono le stesse bocche rimaste serrate quando si trattava di commentare la rete di Thiago Motta nel derby. Errore assai più grave rispetto a quello di Marzaloni in Inter-Lazio. Prostituzione intellettuale? Beh, direi di sì. Ma siamo abituati.

P.S. 3 - Tevez ribadisce che vuole andare al Milan e basta (sarà vero?). Accontentatelo, per favore. Vada pure al Milan, ma anche a quel paese, una volta per tutte. Chi preferisce i rossoneri ai nerazzurri, dimostra di aver perso contatto con il calcio. Troppo golf, evidentemente.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 25 gennaio 2012 alle 00:01
Autore: Fabio Costantino
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