Il peggiore match della stagione. Per distanza. Senza troppi giri di parole credo che queste frasi rappresentino perfettamente il mio pensiero sull’ultima partita disputata dai nerazzurri. Cattiveria agonistica quasi assente, fase difensiva a tratti quasi imbarazzante, troppi e imperdonabili errori sotto porta e nella propria area. Tutto il contrario dell’Inter di Conte. Quella corta e pronta a ripartire. Compatta e unita da uno spirito di squadra più che battagliero.

Se il primo tempo fosse finito 3-0 per il Sassuolo non ci sarebbe stato nulla da dire, anzi. I neroverdi hanno a tratti dominato i padroni di casa. Un po’ come era successo ai nerazzurri in quel di Napoli. Ma con l’enorme differenza che a San Siro i meneghini dopo 45 minuti si erano trovati – come non si sa - addirittura in vantaggio. Come a pochi secondi dal termine della gara. Se avevo trovato in parte ingenerose le critiche dopo l’eliminazione contro la squadra di Gattuso in Coppa Italia, perché di fatto si deve giudicare la prestazione e non guardare solo al risultato, sinceramente c’è poco da salvare dopo il 3-3 contro il team di De Zerbi. Proprio perché la prova è stata ampiamente negativa.

Resettare e avanti. Cercando possibilmente di imparare dagli errori del passato. E tenere bene a mente che prima l’Inter non era una squadra di fenomeni, né oggi è una compagine di soli bidoni. Senza mettere in dubbio Antonio Conte. Anche solo pensare di cambiare guida tecnica mi fa rabbrividire. Le statistiche parlano chiaro: rispetto alla scorsa stagione c’è stato un netto e visibile miglioramento. L’anno scorso i nerazzurri hanno chiuso il campionato a meno 21 dal primo posto – con la Juventus che nelle ultime giornate ha perso punti su punti -, a meno 10 dal secondo, con un + 1 dai quinti e solo 3 punti di vantaggio sulla Roma, sesta. Oggi la vetta dista 8 lunghezze, il secondo posto 4 e sono ben 10 i punti sulla Roma quinta. Il Napoli è a ben 14 lunghezze, mentre il Milan, schiacciato sia all’andato che al ritorno, dovrebbe fare 20 punti, sì 20, per superare l’Inter sconfitta in tutte le partite.

È vero che il sogno di poter lottare per lo Scudetto farebbe gola a tutti, ma poi ci sono i fatti, che chiariscono che servirebbe davvero un’impresa straordinaria per meritarsi il Tricolore. La verità è che serve una rosa di top player. Altrimenti è durissima. L’11 tipo dell’Inter è un’ottima squadra, ma servono almeno 18 titolari se vuoi ambire a traguardi prestigiosi. Altrimenti c’è il rischio che finisca come contro il Sassuolo. Con certi giocatori che semplicemente non sono da squadra di livello mondiale come l’Inter. Il prossimo calciomercato in tal senso potrà e dovrà aiutare i meneghini. Con l’obbligo attuale di provare a vincere le 11 partite restanti e di portare a casa 33 punti. Oggi i tifosi sono inferociti e disillusi. Ed è comprensibile. Ma di certo non è colpa di Conte se l’Inter non vince nulla da 9 anni.

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Sezione: Editoriale / Data: Ven 26 giugno 2020 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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