Ieri, gli ultimi reduci dalle fatiche con le proprie Nazionali sono tornati ad allenarsi ad Appiano Gentile. Conte quindi, infortunati a parte, ha finalmente potuto lavorare con la rosa al completo. Domenica per i nerazzurri c’è il lunch match col Sassuolo, una gara che può sembrare semplice, ma che in realtà non lo è affatto. Finalmente in ogni caso si parlerà (forse) di calcio giocato. E si eviteranno critiche preventive. Attenzione: io sono il primo che se deve analizzare negativamente questo o quel giocatore, lo fa senza problemi. Si chiama libertà di stampa. E meno male che esiste, altrimenti saremmo degli schiavi in un mondo in cui ribellarsi.

Tuttavia nelle ultime settimane, duole ammetterlo, ho notato come sia partita una campagna da parte di alcuni tifosi, e non solo, in cui fondamentalmente si sostiene che Lukaku sia un pacco e quasi quasi non sappia giocare a calcio. Mentre Icardi fosse (e sia tuttora) un cecchino incredibile. Ora, io concordo pienamente per le lodi su Mauro. Parliamo di un attaccante fortissimo, che vede la porta come pochi nel mondo. Ma un confronto con la punta belga ad oggi è prematuro, in un senso o nell’altro. A parte che sono due calciatori diversi, con caratteristiche alquanto differenti. E poi sono trascorsi appena due mesi, su per giù, da quando uno è arrivato a Milano e l’altro è sbarcato a Parigi. In comune c’è che entrambi hanno iniziato sicuramente bene. Eh sì, perché anche se qualcuno sembra esserselo dimenticato, quello che ora molti tacciano di essere scarso ha gonfiato la rete parecchie volte a inizio stagione. Adesso, terminato il periodo di adattamento, vedremo chi farà meglio. Sempre però tenendo presente la forza di Inter e Psg, le squadre affrontate, l’evoluzione di campionato e Champions, l’integrità dello spogliatoio, eventuali dichiarazioni destabilizzanti e tutte quelle componenti che magari non sembrano così importanti, ma che in realtà sono fondamentali.

Per quel che mi riguarda, a livello puramente calcistico, si tratta di due top player, pronti a fare la differenza nei propri club. E criticare il miglior marcatore della storia del Belgio, la Nazionale prima al mondo del ranking FIFA in questo momento, perché di fatto è stato pagato tanto e non segna un gol a partita, beh mi sembra limitativo e limitante. A me non piacciono le scuse, ma in una valutazione corretta di qualsiasi tesserato si deve tenere presente la condizione fisica al netto degli infortuni. Scendere in campo e dare tutto quello che si ha nonostante gli acciacchi è lodevole. E a mio avviso conta parecchio. Poi cosa si pretende da Romelu? Che scarti tutti e segni 3 gol a partita? Suvvia, non esageriamo. Vale per Lukaku come per Icardi, attenzione. Quindi vediamo l’evoluzione della stagione e poi elargiamo complimenti o avanziamo critiche. Quelle che oggi sembrano più un concetto precostituito che cozza comunque con una realtà dei fatti nella quale, e non capisco il motivo, si dimenticano apposta i gol e le prestazioni dell’ex United non appena arrivato in nerazzurro per sostenere una tesi provocante e francamente risibile.

Un po’ come quelle che temo possano colpire, in un senso o nell’altro, Esposito. Probabilmente Sebastiano è il più forte del mondo, non d’Italia, ma del mondo, alla sua età. Ma lui sì che è davvero all’inizio di un percorso che lo potrà portare lontanissimo. Dovrà dimostrare tutto, non montarsi la testa, far vedere che pure nel professionismo ha una marcia in più. Ma per il suo bene, lasciamolo crescere con calma. Senza chiedergli la luna. Criticarlo per un eventuale passaggio sbagliato o esaltarlo come nuovo Maradona per una potenziale rete in massima Serie. Coccoliamo e basta. E godiamoci questo talento cristallino.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 18 ottobre 2019 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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