Sembrava la solita vecchia poco cinica, sprecona, distratta, immotivata e sfortunatissima Inter. Invece no, i nerazzurri si lasciano alle spalle la serie di tre partite di fila in campionato a San Siro con zero gol all'attivo preferendo seguire il trend delle ultime prestazioni contro Benfica ed Empoli, anzi il tre: stesso numero di reti rifilate prima ai portoghesi, poi ai toscani, quindi l'1-0 in Coppa Italia contro la Juve, ma lì si è scelto apposta di non infierire, e infine il 3-1 sulla Lazio, un risultato che riporta la squadra di Inzaghi in piena corsa per la qualificazione alla prossima Champions League, se non addirittura per il secondo posto. Insomma, a meno quattro dai biancocelesti c'è ancora speranza di arrivare a essere i primi tra i perdenti.

Ieri pochissimo Sarriball, agli ospiti non serve far girare il possesso quando è l'Inter con Acerbi a regalare appunto ball, gol e un'altra occasione ai suoi ex compagni. Per fortuna per il Leone della difesa interista è stata solo una sbandata, e in ogni caso in porta c'è Onana, mentre nella ripresa i nerazzurri proprio come al Castellani di Empoli, dopo aver fatto le prove nel primo tempo, straripano a suon di LuLa. Prima però servivano i cambi, su tutti appunto il Toro e poi Gosens, sradicatore di palloni in partnership con Calhanoglu nell'azione del pareggio, vero e proprio eroe nella rete del sorpasso: la struttura alare dell'esterno tedesco non è adatta al volo, ma lui non lo sa e arriva su quel pallone di Lukaku lo stesso. Certo, all'Atalanta per fare gol non occorreva lussarsi la spalla, ma vuoi mettere con il boato degli 80.000 di San Siro?

Ottimo l'impatto della squadra di Inzaghi, ottimi Barella e Mkhitaryan in supporto alle punte tra le linee. Ecco, le punte: una è Lukaku che svolge benissimo il lavoro di attaccante boa e rifinitore per gli smarcamenti dei due mediani assalitori e sulla destra per Darmian, l'altro è Correa che in area fa notare che se a lui non lo chiamano il Toro un motivo ci sarà. In effetti Tucu sta per tucumano in riferimento alle sue origini ed è probabilmente in una zona remota dell'Argentina che i tifosi nerazzurri lo vorrebbero spedire. Un peso troppo grande da sopportare per l'11 che uscendo tra i fischi non trova nemmeno la porta per rientrare negli spogliatoi. Gli hater diranno anche che in estate Inzaghi lo preferì a Dybala.

Ma parliamo di Lukaku. Il 90 è tornato davvero a far paura alle difese avversarie, i due assist di ieri non valgono come dei gol ma poco ci manca. Nel frattempo Tuchel con il Bayern affonda, altro segnale che aveva ragione il belga. Cosa farà l'Inter con Big Rom in estate? Difficile decifrare il linguaggio criptico di Marotta. Cosa farà Lautaro? Probabilmente lo rimpiangerà, come testimonia il nuovo lato luminoso e ben visibile della LuLa e quel gioco di sguardi ed esultanze ad ogni rete. Quattro quelle messe a segno nelle ultime quattro gare dal Diez che continua a intendersi a meraviglia pure con Vecino, quattro sono anche gli attaccanti "titolari" che Inzaghi dice di dover fare inevitabilmente ruotare. Possibilità di vedere Lukaku e Lautaro insieme dal 1'? Il turnover è suo e ci pensa lui.

A fronte di uno scudetto praticamente già assegnato a sei giornate dal termine, è tutto ancora più aperto in zona Champions, con Lazio e Juventus momentaneamente davanti al terzetto con Inter, Milan e Roma. Alle sfide di campionato ad alto coefficiente di difficoltà dei nerazzurri (Roma, Napoli e Atalanta fra Verona, Sassuolo e Torino) si aggiungono gli euroderby contro i cugini il 10 e il 16 maggio e la finale di Coppa Italia il prossimo 24 maggio contro la Fiorentina. Nove partite da disputare (almeno) e un finale di stagione come non si era mai visto prima. In lotta per due trofei e su tre fronti, tutto ancora in bilico, incluso il futuro dei protagonisti in campo e in panchina. Si gioca per la maglia nerazzurra, ancor più bella senza lo sponsor ***********, sull'esempio della rabbia agonistica di Lautaro, Calhanoglu e, con le dovute precauzioni, anche di Gosens. La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 01 maggio 2023 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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