"Lautaro può giocare, poteva farlo anche nelle partite precedenti perché si allena bene e fa vedere di avere le caratteristiche da Inter. È chiaro che vanno fatte delle valutazioni in generale da qui sabato prossimo e qualche giocatore nuovo rispetto all’ultima partita ci sarà". Lautaro Martinez titolare contro il Genoa è più di un pensiero che aleggia nella mente di Luciano Spalletti. La dichiarazione rilasciata ai microfoni di Sky Sport nel post conferenza stampa fa capire come il tecnico di Certaldo stia seriamente valutando l’ipotesi di schierare l’ex Racing Avellaneda in campo dal primo minuto nel delicato match di questo pomeriggio. 

“Un’insidia dietro l’angolo” che il Biscione dovrà essere bravo a gestire a soli tre giorni dalla super sfida di Champions League contro il Barcellona, in programma martedì sera, sempre a San Siro. Lo stesso stadio che oggi, poco prima delle 15, accoglierà la squadra di Spalletti con una sciarpata a tinte nerazzurre accompagnata dalle note di “Pazza Inter”. Con il Toro che sogna di strappare applausi e di ritagliarsi i titoli dei giornali di domani. Magari a suon di gol. Se riavvolgiamo il nastro di 34 giorni, l’impegno casalingo dell’Inter contro il Grifone ne ricorda un altro tanto caro a Lautaro: era il 29 settembre, quella volta l’avversario era il Cagliari, lo stadio era sempre San Siro e l’argentino trovò il primo sigillo in nerazzurro. In sottofondo si faceva sempre più assordante la tanto desiderata musichetta della Champions (il 3 ottobre si giocò Psv-Inter), mancata dalla parti della Milano nerazzurra per sei lunghi anni. Ora che è tornata a squillare anche nelle casse del Meazza, Spalletti farà di tutto per cercare di allungarne il più possibile la durata. Quando serve, come in questi casi, anche gestendo con intelligenza la profondità della rosa che Piero Ausilio&Co. gli hanno messo a disposizione nell’ultima sessione di mercato.

Oggi saranno tante le “rotazioni” nell'undici nerazzurro, con una che – almeno apparentemente – spicca sulle altre: Lautaro Martinez per Mauro Icardi. Autore di cinque gol nelle ultime tre partite di campionato (doppiette contro Spal e Lazio inframmezzate dal gol-partita nel derby con il Milan), il capitano nerazzurro potrebbe ricaricare le batterie dell'istinto da bomber per cercare di colpire Messi e compagni nella serata di gala di martedì sera. Per Spalletti è comunque meglio non parlare di “riposo” di uno, ma di “scelta” dell’altro. Come evidenziato con fermezza nella conferenza stampa di ieri: "Lautaro è nei miei pensieri perché è un calciatore di livello e ha caratteristiche ben precise. In queste partite ci può dare una mano importante perché ne abbiamo tante ravvicinate e quelli di qualità come lui servono. Che vuol dire scegliere lui e non far riposare l'altro. Si parte sempre con l'idea della riserva o del bocciato. In campo è una conseguenza che ci vadano in undici. In questo caso sono io che scelgo Icardi al suo posto. Se scelgo Lautaro non è per far respirare Icardi ma perché è di pari livello e spessore". 

E il classe ’97 di Bahía Blanca non vede l’ora di mettere ancora in luce il suo "spessore" e le sue “qualità da professionista”. Come fatto poco più di un mese fa contro il Cagliari: titolare contro avversari ugualmente tinti di rossoblù, in visita a San Siro a pochi giorni da un appuntamento in Champions che potrebbe scrivere una nuova pagina della storia interista. Quella volta Icardi fu tenuto caldo per il Psv, questa volta – molto probabilmente – lo sarà in vista del Barça. Quella volta Lautaro ripagò la fiducia con l'incornata decisiva contro i sardi, poi Maurito replicò tre giorni dopo al Philips Stadion di Eindhoven giustiziando la squadra di Mark Van Bommel. Un motivo in più, visto il precedente, per far scoccare ancora una volta l’ora del Toro.

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Sezione: Editoriale / Data: Sab 03 novembre 2018 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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