Tra la prima fase della campagna acquisti e la seconda tornata che deve ancora avere inizio, l’interregno sta snervando il pubblico nerazzurro e fiaccando il sostenibile ottimismo dei tifosi incrollabili.
Oggi la Juventus, ci viene raccontato, è in vantaggio su Lukaku, il quale non è esattamente l’attaccante più forte del mondo ma è il tipo di giocatore che Conte aveva esplicitamente chiesto a Marotta. Ha una carta come Dybala che può spendere. In serata il suo agente è volato in Inghilterra per discutere ingaggio e i dettagli che potrebbero smuovere definitivamente la faccenda a favore dei bianconeri.
A questo riguardo si è colta una divisione tra chi sostiene si tratti solo di una manovra di disturbo e chi da quasi per scontato che l’attaccante finisca a Torino.
Le contraddizioni di questo periodo si sono palesate nella comunicazione di allenatore e amministratore delegato, le faccende da districare si sono rivelate più complesse di quanto non si volesse ammettere e la gestione della faccenda Icardi, salutata con entusiasmo dal pubblico più “incarognito” con l’argentino, sta vivendo un’interminabile fase di stallo che danneggia il mercato.
Marotta ha dichiarato che non ci sono novità, salvo quella promossa da tutti gli organi di stampa riguardo l’avvicinamento deciso a Cavani, nel caso sempre più probabile che Lukaku vada altrove.
Il silenzio radio rispetto alle trattative di mercato esaspera tanti interisti e accentua un intimo sospetto che si fa largo, come certe teorie del complotto. Si tratta di una teoria molesta che riguarda una proprietà che non riesce o, peggio, non vuole davvero spiccare il volo per diventare quello che annuncia da tempo di voler essere.
Arginare questo clima è complesso se l’asticella delle aspettative viene brutalizzata da una realtà molto più difficile del previsto, una realtà che, nonostante la sparizione del settlement agreement (ma non quello del fair play finanziario), impedisce di arrivare a Lukaku perché non si riesce ad arrivare alla cifra richiesta da un Manchester Utd.
Una cifra sproporzionata quanto vogliamo ma in linea con un mercato che da diversi anni ha preso una deriva senza controllo e nel quale i top club banchettano, permettendosi di spendere cifre folli verso giocatori interessanti che non sempre mantengono le promesse.
La percezione di questa impotenza si legge anche nella trattativa per acquistare Dzeko.
Marotta non accetta, legittimamente, di prendere un giocatore (Dzeko) che sarà libero tra cinque mesi, ad una cifra smodata (20 milioni) decisa da Juventus e Roma per mettere in difficoltà l’Inter. Se davvero c’è già un gradimento da parte del bosniaco, non sarebbe logico e tantomeno serio da parte dei giallorossi, fare le barricate per conto della Juventus, per poi scontare l’eventuale addio a parametro zero a fine anno, con conseguenze tecniche inevitabili. Per questo Dzeko alla fine dovrebbe arrivare.
Il tandem dell’attacco più probabile oggi sembra dunque Cavani-Dzeko, più Lautaro Martinez. Una coppia di straordinario livello ma anche parecchio anziana (65 anni in due) e con un ingaggio elevato.
L’attacco tra due anni sarebbe da rifondare nuovamente ma se la società lo ha messo in conto può anche essere accettabile.
Quello che non va sottovalutato è però il messaggio che il club trasmette convintamente, riferito all’ambizione (Zhang) e all’anima visionaria (Conte dixit) che da tempo sbatte contro l’impossibilità di spendere quanto si vorrebbe.
L’arrivo di Marotta prima e Conte poi, ha trasferito il concetto di un'Inter finalmente da corsa. E’ naturale che le tante, troppe situazioni ancora senza soluzione, suscitino un temporaneo periodo di sconcerto. Quando i giochi saranno fatti il pubblico nerazzurro potrebbe essere diviso nell’accettare Lukaku alla Juve, non tanto per la forza effettiva ma per l’obbiettivo sfumato a favore di rivali che, con il loro strapotere economico, da anni danneggiano le rivali (Higuain, Pjanic) e si rinforzano con un fatturato che gli permette di prendere Ronaldo o soffiare Lukaku, anche per il gusto di fare un dispetto a Conte e Marotta. Contrariamente a quello che ci raccontano è più realistico pensare che per essere al livello a cui aspira l’Inter, deve aumentare ulteriormente i ricavi e andare a fare la guerra con le stesse armi di avversari che hanno anni di vantaggio, un patrimonio tecnico più ricco e fatturati ancora inarrivabili.
Ci vuole ancora molta, molta pazienza.
VIDEO - IL PUNTO DI MAROTTA: “DERBY ALLA QUARTA, CONTE, LUKAKU E ICARDI”
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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