Sono proprio questi i momenti in cui mi manca maggiormente José Mourinho. E badate bene, ho detto José Mourinho, non 'uno come' José Mourinho. Solo lui, in queste circostanze, sapeva perfettamente cosa dire e come dirlo. Solo lui, in tutti questi anni di massacro mediatico, ha saputo interpretare e rendere effettivo lo sdegno nerazzurro e di tutto i suoi sostenitori. Ci si era avvicinato Roberto Mancini, quando difendeva la sua creatura anche durante moviole strampalate o interviste provocatorie, atte solamente a denigrare le vittorie interiste. Ma José è andato oltre, smascherando il bluff del calcio italiano e di chi ci mangia intorno.

Prostituzione intellettuale, esclamò a gran voce lo Special One. E prostituzione intellettuale fu, è e sarà sempre nei confronti della Beneamata. Una prostituzione talmente di basso borgo che ha fatto sobbalzare persino uno sempre pacato come Gian Piero Gasperini. Ci ha messo davvero poco il Gasp a rendersi conto in quale tipo di avventura si sia cacciato: poco più d'un mese e già tutti addosso. E' bastata una sconfitta in amichevole contro un Manchester City gia' rodato (e con tutti i titolari, a differenza dell'avversario) per risvegliare le malelingue malcelate. Quelle malelingue, per intenderci, pronte a sghignazzare dopo l'addio di Leonardo, dopo il rifiuto di Bielsa (eh già, ma loro cosa ne capiscono di persone che danno ancora peso alla propria parola?) e dopo l'arrivo di Gasperini. Quelle malelingue che parlano, giorno dopo giorno, di un'Inter alla deriva, di Gasperini già all'ultima spiaggia, di un feroce litigio tra tecnico ed Eto'o, del gelo tra Branca e Moratti. Senza dimenticare lo scudetto di cartone e i titoli da restituire. Insomma, quelle malelingue che ce la mettono tutta per far sembrare l'Inter un'Armata Brancaleone.

E gli altri? Tutti belli. Anzi, bellissimi. La Juve “fa tanti colpi”, il Milan “blinda i suoi campioni”, addirittura il Napoli sarà “sicuro protagonista”. L'Inter? Perderà Sneijder, Maicon ed Eto'o, si limiterà ad acquisti di contorno, Moratti metterà alla porta Branca e Gasperini non mangerà il panettone. Vi piacerebbe, eh? Monellacci...

Occhio però, perché rimarrà deluso chi pensa a un'Inter imborghesita dalle tante vittorie. Eh sì, perché anche se a qualcuno non piacerà sentirselo dire, in Italia una squadra che ha vinto tutto come quella di due anni fa non c'è mai stata e chissà mai se ci sarà. Rimarrà deluso perché l'Inter e gli interisti ricordano bene i periodi di magra e non si faranno certamente impaurire da queste schermaglie da bar dello sport. Vogliono inquinare l'ambiente e si difendono col dire che abbiamo la 'sindrome d'accerchiamento': strano che la pensi così pure uno come Gasperini, arrivato da poco in casa nerazzurra. Evidentemente, questo è un virus davvero virulento, che attacca velocemente. Oppure, più se semplicemente, è la mera realtà dei fatti.

E allora, come cantava Franco Battiato qualche tempo fa (e come, per fortuna della musica, canta ancora oggi): Up patriots to arms! Interisti, arruolatevi: l'Inter è sotto attacco. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 05 agosto 2011 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni
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