Jakarta, Jakartone, polemiche sterili, che lasciano il tempo che trovano, che fanno il giro del mondo con delle improbabili traduzioni per cercare di spiegare la battuta di Andrea Agnelli anche ai nuovi proprietari indonesiani. Non so quanto abbia fatto ridere il neologismo calciopoliano creato dal giovane rampollo bianconero, qualcuno avrà sorriso, altri meno, ci ha però  pensato subito Moratti a rispondere da Gran Signore come è sempre stato (a parte un magnifico ombrello al gol di Ronaldo milanista non me lo dimenticherò mai...). Più che sull’efficacia o meno del Jakartone però mi sento di fare una riflessione su quanto ci mancheranno tutte queste polemiche, questi sfottò, questi botta e risposta, che sono il sale del calcio, italiano e non solo. Senza più Moratti, con Thohir all’orizzonte tutto questo non sarà più possibile, e tutto questo ci mancherà un sacco. Penso che l’addio di Moratti purtroppo porterà sì a un’Inter molto più Internazionale, ma molto meno di casa Nostra, con tutto quello che la storia e la tradizione del Biscione possono significare per gli interisti ma anche per tutto il calcio italiano. Chissà cosa ne avrebbe pensato il mitico e indimenticabile Avvocato Prisco di questa svolta epocale.

Spero proprio di sbagliarmi ma si va in questa direzione, una globalizzazione spersonalizzante anche per quanto riguarda l’Inter, come è avvenuto in tante aziende in tutto il mondo.

Oltre al Jakartone, la parola che più mi è rimasta impressa in questi giorni è il Pragmatismo. L’ha scritta Moratti nel suo comunicato ufficiale per annunciare l’inizio della nuova era indonesiana, presentando i nuovi azionisti di maggioranza al mondo nerazzurro e sottolineando appunto l’entusiasmo e il Pragmatismo dei suoi nuovi compagni d’avventura, come per rassicurare tutti i tifosi. Pragmatismo un modo gentile per dire che Thohir &Co. baderanno al sodo, principalmente a far quadrare i conti, forse senza guardare più in faccia nessuno, quello che al tempo stesso era un limite ma anche una cosa bella della Famiglia Moratti. Pragmatismo per guardare al futuro, per rendere l’Inter ancora più forte, in Italia e nel mondo, come ha detto Moratti, sperando che sia la ricetta giusta, in questi giorni di sana inquietudine. Uno stato d’animo che solo Thohir può far finire, venendo in Italia e parlando da magnate della comunicazione per spiegare a tutti cosa vuol fare dell’Inter, come intende rafforzarla, non solo la società ma anche la squadra, non solo il marchio ma acquistando campioni per completare il roster che Mazzarri sta pian piano trasformando. L’attesa potrà finire solo con il suo arrivo in Italia, sentendo le sue parole, fino a quel giorno mi sembra giusto sospendere il giudizio.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 18 ottobre 2013 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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