Idee chiare, decise, senza ripensamenti. Questo il mercato dell'Inter che ci aspetta. Una linea condivisa da società e allenatore, un'impronta da dare alla squadra che verrà. Le premesse erano e rimangono ottime. L'Inter è partita in terza come tre sono gli anni di contratto per Andrea Stramaccioni. Un segnale forte e chiaro, un progetto che è appena all'inizio. Giocatori giovani, acquisti mirati e cessioni importanti. Sembrava tutto partire nel migliore dei modi.
La strada però è in salita ed ancora lunga. Serve energia, traducibile in soldi ma soprattutto coraggio e determinazione. Altrimenti l'automobile nerazzurra scivolerà indietro e non arriverà in cima alla montagna. Ci sono dei piccoli segnali di una retromarcia da evitare, ma che non è ancora definitiva. L'Inter si trova davanti a molti bivi, bisogna solo saper scegliere quello giusto per proseguire sulla retta via. Il primo bivio è il futuro di Maicon, contratto in scadenza nel 2013 e un futuro tutto da scrivere. 31 anni a luglio, Maicon se rinnova deve farlo in fretta e con un ingaggio più basso e spalmato negli anni. Altrimenti meglio una cessione subito, raccimolando qualche milione di euro, piuttosto che perderlo a parametro zero l'anno prossimo. Il suo agente, Roberto Calenda, non a caso era nella sede dell'Inter pochi giorni fa. Ha il contratto in scadenza nel 2012, e non nel 2013, Cristian Chivu. Può lasciare l'Inter a parametro zero, ma potrebbe ancora rinnovare. Il condizionale è d'obbligo, perché il suo futuro è ancora incerto. Probabilmente neanche lui sa dove giocherà nella prossima stagione. Nell'ottica di ringiovanire e abbassare quindi età-media e soprattutto ingaggi, Chivu e Maicon sarebbe due cessioni quasi obbligate dal punto di vista economico. Il problema principale sarebbe sostituti all'altezza, ma sicuramente è un azzardo che andrebbe preso, ovviamente guardando al futuro.
La strada giusta quindi è quella del ringiovanimento. Anche se la qualità è destinata a calare. Lucio potrebbe ripensarci e rimanere all'Inter? E' una voce che emersa negli ultimi giorni, anche se è molto difficile. Sostituire Lucio con Andreolli è un rischio, ma può essere la scelta giusta anche per dare spazio a Ranocchia, un giocatore su cui l'Inter ha puntato. E se Chivu, Lucio e Maicon potrebbero partire, ben venga invece la conferma di Samuel: un muro su cui costruire la difesa del presente e del futuro. Cambiare sì, ma qualche elemento di esperienza, come Zanetti, Cambiasso, Milito e lo stesso Samuel è necessario. Ma altrettanto necessario saranno corsa, quantità e freschezza per il centrocampo. Nigel De Jong, Isla, Lass Diarra e i tanti nomi che si fanno devono avere in comune proprio queste qualità di corsa e sostanza (Mudingayi non l'età dalla sua). Fosforo per un centrocampo che nell'ultima stagione è stato critico. Non servono rinforzi perché abbiamo già Duncan? Sarebbe un altro errore: giovani sì, ma non bisogna correre il rischio di bruciarli. O di sprecare il suo talento in panchina. Come in panchina potrebbe finire Mariga: può tornare all'Inter come alternativa ai titolari, ma non può essere lui il rinforzo. Sono segnali positivi i riscatti di Poli e Guarin. Costati molto: circa 19 milioni di euro in totale.
Anche per l'attacco la strada sembrava buona: Forlan in Brasile, Destro al posto di Pazzini e Lavezzi per fare il salto di qualità. Prima di tutto e di tutti è arrivato Rodrigo Palacio. Ha 30, in un'ottica di ringiovanimento non è il massimo, ma è un giocatore prezioso, che farà bene. Dal punto di vista del nuovo progetto, dell'anno zero e del rinnovamento chiudiamo un occhio e ci teniamo stretto Palacio. Però in molti si aspettano Lavezzi, che però sfuma: andrà al Paris Saint-Germain. Hanno offerto più soldi al Napoli e al giocatore. L'Inter non è riuscita a rilanciare nonostante avesse in mano un'arma importante come Pandev. Tra l'altro il macedona porta 8 milioni freschi per il mercato. Sfumato Lavezzi, si fanno i nomi di Lucas (favorito) e Gaston Ramirez. Giocatori diversi dal Pocho, ma giovani e di qualità. Ok, per il progetto vanno bene. Accontentarsi del Papu Gomez, buon giocatore, come alternativa a Lavezzi sarebbe un errore. Il Pocho si iscrive a quella lista di campioni sfumati insieme a Tevez e Alexis Sanchez. Chi può ancora arrivare è Destro, che però diventa sempre più difficile per il pressing della Juve. L'Inter non può farselo sfuggire perché corrisponde a tutti i parametri: giovane, italiano, ex Primavera nerazzurra e soprattutto forte. Prenderebbe il posto di Pazzini nella scacchiera nerazzurra come vice-Milito. Il Pazzo sembrava già certo dell'addio, ora il suo futuro è in bilico e potrebbe anche restare. E' un altro nodo da sciogliere. Così come Forlan, che era già praticamente partito per il Brasile, destinazione Atletico Mineiro, salvo poi dire che vuole restare all'Inter. Per nuovi arrivi, servono cessioni. Per una squadra che possa tornare ai massimi livelli, servono scelte.
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