Pensi di trascorrere una giornata normale, una di quelle che nel nostro lavoro è di routine. Passi la mattinata ad aspettarlo, come sempre, per incontrare il suo carisma e la sua gentilezza convinto che ancora una volta Moratti ti sorriderà e ti dirà ironicamente che dobbiamo smetterla di stare sotto il suo ufficio aspettando notizie che non arriveranno, di posare i microfoni ed andare in vacanza per un po’. Stai lì, sul marciapiede, a scambiare opinioni con i colleghi di sempre, a ridere, a scherzare a fare battute e imitazioni. Incontri la gente che passa per strada e ti chiede se ci sono novità. Tu quasi in automatico rispondi: “no nessuna, tranquilli”. Non pensi che ogni momento potrebbe essere buono per la cessione dell’Inter. Sono troppi 18 anni di abitudini per realizzare che dopo quasi un ventennio il tuo presidente passerà la mano, non lo puoi realizzare e non pensi neppure possa mai essere vero nonostante negli ultimi 6 mesi non si sia parlato d’altro. I risultati, il mercato, i giocatori, Branca, Ausilio, Mazzarri, argomenti di cui parlare ma sempre meno al centro dell’attenzione dei veri cuori nerazzurri. Tutto sta lì, tutto nella domanda: “ma che succederà nel dopo Moratti?”.

Ma perché ci può essere un dopo Moratti? Si ci può essere, anzi ci sarà. Eccolo il presidente del Triplete. Lo vedi parlare informalmente con un collega, sorride divertito e tu pensi: “chissà di cosa sta parlando così spensierato?”, ti avvicini e attivi il pilota automatico quasi rassegnato a sentire la solita risposta: “Presidente, ci sono novità?”, il secondo di silenzio è scandito dall’inerzia dell’abitudine, poi 18 anni di passioni, incazzature, gioie, grandi sconfitte e storici trionfi vengono spazzati via da due sole e chiare parole da parte di colui che doveva pronunciarle ma che speravi non lo facesse mai: “Ho venduto!”. Facce trasfigurate, incredulità generale per la semplicità e l’immediatezza della dichiarazione.

Ci vuole qualche secondo per realizzare accendere microfoni e telecamere per chiedere con imbarazzo al presidente di ripetere la frase per registrare quelle storiche parole. Moratti ha venduto l’Inter. Moratti ha venduto l’Inter. Moratti ha venduto l’Inter. Registri, incameri e metabolizzi. Era nell’aria ma mai troppo per sentirlo uscire dalla sua bocca. Inizia una nuova era, quella di Thohir ma è troppo presto ancora per pensare al futuro. Torni indietro con la memoria e ripercorri queste 18 incredibili stagioni. Emozioni uniche per un tifoso interista che sa sognare, cadere e rialzarsi come nessun altro.

Pensi ai tanti allenatori, alle prime delusioni, a Ronaldo, alla coppa Uefa che ti da speranze, agli anni di buio, a Baggio, Simeone, Ince. Pensi alle lacrime del 2002, alla voglia di rifarti, agli scudetti di Mancini, a Mourinho e ai suoi trionfi. Pensieri tutti figli della presidenza Moratti. Un ottovolante capace di regalarti emozioni uniche. Ora si passa la mano, inizia una nuova era, ma aspettiamo ancora un po’ a dirlo. Intanto ci culliamo ancora con i sogni di Moratti che erano anche i nostri e che sono diventati realtà nel 2010. Grazie Presidente!

Sezione: Editoriale / Data: Gio 17 ottobre 2013 alle 00:01
Autore: Filippo Tramontana / Twitter: @filotramo
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