Qualsiasi tifoso italiano di calcio, non solo nerazzurri e rossoneri, dopo aver visto Milan-Inter, ha ancora negli occhi le immagini della semifinale di andata della Champions League. Una partita assolutamente senza storia. Che sarebbe dovuta finire tanto a poco. Con errori arbitrali determinanti tutti in favore della squadra di casa. E le solite polemiche italiche dello sconfitto che non accetta la superiorità dei rivali.

L’Inter ha avuto circa una decina di palle gol nitide e clamorose, tanto che quasi quasi risulta pure difficile ricordarsele tutte e stilare un elenco preciso. Il Milan ne ha avute due, quella di Messias e il palo di Tonali. Risultato, nessun vero tiro nello specchio della porta per il Diavolo e Onana indagato per truffa per non aver pagato il biglietto della partita e averla vista da una posizione assolutamente privilegiata. Qualunque tifoso della Beneamata avrebbe firmato per il 2-0. Tutti, nessuno escluso. La verità tuttavia, dati alla mano, è che Lautaro e compagni meritano applausi scoscianti per la prestazione di mercoledì.

Ma nella testa dei ragazzi di Inzaghi deve esserci anche il rimpianto per non aver capitalizzato la valanga di occasioni create. Con un 5-1 o un 8-0, al ritorno avresti potuto anche schierare la Primavera. E invece il prossimo martedì sarà, giustamente, un’altra battaglia. Mai dare il Milan per morto. E attenzione all’episodio che può cambiare risultato e inerzia del match. Da una giocata di un giocatore del Diavolo, a un errore clamoroso dell’arbitro, vedi il pugno di Krunic a Bastoni inspiegabilmente ignorato dalla squadra arbitrale. Ecco, ad oggi si tratta sicuramente di una delle più grandi sviste di tutti i tempi del VAR in Champions League. Gridare allo scandalo è sbagliato, perché chiunque sbaglia. L’ho già scritto e lo ripeterò all’infinito. Io, tu che leggi, la signora Concetta di Scoglitti e il docente di Harvard. Per etica, educazione e onestà, sia in un campo di calcio, sia nella vita reale, io non chiederò mai di essere favorito da abbagli voluti. E mi auguro che in un mondo di furbetti e disonesti, non passi il messaggio che tutto vada sempre bene. E non c’è nessun però, ma, forse o altro da aggiungere.

Torniamo però al verde, che alla fine è quello che conta di più. Sabato l’Inter affronterà una partita durissima, col Sassuolo, che è una squadra rognosa. E che tanto per dire, sembrava il Real quando ha umiliato il Milan a San Siro pochi mesi fa rifilando una cinquina storica ai rossoneri. I nerazzurri non hanno ancora centrato la qualificazione alla prossima Champions. Battere i neroverdi servirebbe eccome. Solo successivamente ci si potrà concentrare sulla semifinale di ritorno contro il Milan. Se quei 7 minuti citati da Pioli (per una dichiarazione stranamente ignorata da molti giornalisti che seguono il Milan) si ripetessero tra pochi giorni, l’Inter sarebbe in finalissima, dato che gli avversari non avevano creato alcunché. Nulla, lo zero assoluto. E sfido chiunque a sostenere il contrario. Siccome però il Milan farà meglio, perché è praticamente impossibile fare peggio – e detto che all’andata i rossoneri sono stati favoriti da alcune sviste – l’eliminatoria è ancora aperta. Che vinca il migliore!

Sezione: Editoriale / Data: Ven 12 maggio 2023 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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