Welcome back Mr. President. Di nuovo a Milano, in quella nerazzurra, dove Erick Thohir dovrebbe sentirsi sempre più a casa sua, nonostante lontananza e lingua. Vederlo arrivare mette serenità, come ad ascoltarlo sembrano lontani anni luce i primi giorni in cui le critiche verso il tycoon si sprecavano, una dietro l'altra. Pronostico ribaltato. ET le idee chiarissime su quello che c’è da fare, su dove si debba intervenire nell’immediato e su come sistemare la società, dovrebbe inoltre aver capito che l’Italia è un paese particolare e il calcio è quasi una religione, con cui non si può scherzare, non è l’America o l’NBA, come gli aveva fatto notare anche la Curva Nord con il suo duro comunicato per evitare la cessione di Guarin alla Juve, mossa che si è rivelata quanto mai azzeccata, vedendo soprattutto le condizioni fisiche di Vucinic.

La cosa che ha probabilmente capito prima di tutte le altre mi pare quella che serva ancora tempo: “it needs times, it needs time”, ripete Mr. Tycoon, una frase molto più realistica e credibile dei primi proclami sul terzo-quarto posto o sulla Champions 2016 che avevano scombussolato anche il lavoro di Mazzarri e della squadra. L’Inter, dice, è nella “right direction”, la giusta direzione, dopo aver dato il benservito a Marco Branca ora si aspettano le prossime mosse, che però non sembrano destinate ad arrivare nell’immediato. Più probabile a fine stagione, almeno così sperano i tifosi interisti che non vorrebbero che quello dell’Uomo Forte rimanesse soltanto una filastrocca invernale campata in aria, mentre si augurano che lo siano le voci sull’arrivo in società di Giampaolo Montali, che però aumentano con insistenza.  

Intanto la squadra a Firenze è sembrata come trasformata, nelle gambe e nella testa, molto più leggera e veloce, senza più quei complessi d’area di rigore che erano costati parecchi punti. Mazzarri ha ritrovato in un solo colpo una difesa solida, guidata dall’esperienza di Samuel, che mette sicurezza a tutto il reparto e, cosa non da poco, in un solo colpo anche Palacio e Icardi e questo è forse il dato più importante per il finale di stagione e il futuro. Manca solo Diego Milito all’appello, ma WM può già considerarsi soddisfatto per l’abbondanza che si è generata praticamente in ogni reparto. Adesso ha l’imbarazzo della scelta, più alternative in ogni ruolo, gli toccheranno scelte difficili, giochi di equilibrismo, ma dopo le vittorie con Sassuolo e Fiorentina bisogna confermare anche con il Cagliari che la direzione è quella giusta, il modo migliore per dare il bentornato a casa anche a Erick Thohir.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 21 febbraio 2014 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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