Lunga intervista rilasciata da Roberto Mancini a La Stampa. Il tecnico nerazzurro ha parlato a 360 gradi di Inter e, soprattutto, di mercato. Ecco qualche passaggio:

Yaya Touré ha interrotto le comunicazioni?
"È stato lui a dirmi che voleva cambiare aria. Sei mesi a spiegargli cosa avrebbe trovato all’Inter, poi ha parlato con il suo club ed è uscito dai radar".

Quindi ci ha messo una pietra sopra?
"Ancora no, aspetto la sua versione dei fatti e nel frattempo continuo a sperare. Altrimenti perché per sei mesi mi ha detto che voleva venire a Milano?".

La concorrenza aumenta. Non c’è il rischio che adesso qualche giocatore ve lo prenda il Milan? Kondogbia, per esempio.
"I giocatori bravi sono gli stessi per tutti. E non tutti possono essere portati via dalle rispettive squadre. È normale che ci sia concorrenza".

Ibrahimovic lo riprenderebbe?
"È un grande campione. Ma non ne abbiamo mai parlato".

Il Milan alla thailandese con l’appoggio di Doyen Sports fa paura?
"No e tra l’altro io sono sinceramente felice se Milano torna ai vertici con entrambe le sue squadre. Il campionato diventa più avvincente".

Anche lei è scettico sulle buone intenzioni degli investitori stranieri?
"Perché mai? È la conseguenza della crisi che stiamo attraversando nel nostro Paese. Per combattere con club che fatturano cifre monstre come Barcellona e Real Madrid ci vogliono piani alternativi".

Come si lavora con un presidente che vive in Indonesia?
"Thohir è molto più vicino di quanto si immagini. Mi ha sempre chiamato prima e dopo le partite e pure adesso vuole sapere cosa sta succedendo. Per la parte sportiva si rapporta costantemente a me, Fassone e Ausilio. Massimo Moratti passa per essere il suo principale sponsor. Quando sono tornato all’Inter sono passato a trovarlo e poco tempo fa prima di lasciare Milano per le vacanze ci siamo scambiati un saluto veloce. Resta un grandissimo tifoso dell’Inter, ma non mi sembra che abbia nostalgia di tornare presidente".

Quanto durerà Mihajlovic con Berlusconi?
"Non lo so (sorride, ndr), lui si impegna tantissimo, pretende il massimo dai suoi giocatori, ha un carattere forte. Farà una bella esperienza, so che lo cercava anche il Napoli poi è finita così".

Certo che con quella frase, «non andrò mai al Milan», un po’ si è inguaiato con i tifosi..
"Macché: e allora io che avevo detto che non sarei tornato all’Inter? Certe frasi si possono anche pronunciare, ma poi uno è professionista e va dove meglio crede".

Dica la verità, è preoccupato per il vostro mercato?
"C’è tempo, stiamo a vedere cosa succede. Io ho fatto delle richieste ben precise, ma non è che la squadra che ho è da buttare. Posso far bene anche con questi giocatori".

 

 

 

Sezione: Copertina / Data: Ven 12 giugno 2015 alle 07:55 / Fonte: La Stampa
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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