Quella attuale è la stagione della raccolta per Steven Zhang e per la sua famiglia. "Perché i semi piantati ormai dal 2016 - anno di avvento della proprietà Suning - sentono il desiderio di incrociare il prima possibile un trofeo da mostrare alla Cina intera", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

Questa è una squadra mai così vicina alle volontà del presidente nerazzurro, artefice del patto di villa Bellini che ha dato il via alla creazione del gruppo attuale. L'attività di diplomazia con Marotta e Conte ha funzionato: discorsi chiari a 360 gradi che hanno riavvicinato le parti. "Il crollo dei ricavi dovuto al Covid ha imposto una sessione meno scintillante del solito, sessione che pure ha visto l’acquisto di Hakimi ma anche qualche dolorosa rinuncia - puntualizza la rosea -. Gli inseguimenti a Kanté, Marcos Alonso e persino l’ultimo a Moses sono stati abbandonati - o forse mai sposati del tutto - perché non compatibili con il momento economico finanziario del club. Chiarezza estrema, anche nei confronti dell’allenatore: ci muoveremo solo in caso di cessioni. Non sono arrivate e non c’è stata alcuna deroga. Anche sul caso Nainggolan: l’ipotesi del prestito è stata valutata a fondo da tutte le componenti nerazzurre, ma Zhang è stato netto nel ribadire che un asset non può esser svalutato. Ragionamento che va oltre tutto, anche - come in questo caso - al di là delle esigenze tecniche".

Non solo campo, anzi. Zhang a breve tornerà in Cina anche per definire i negoziati con il nuovo main-sponsor che dal prossimo anno prenderà il posto di Pirelli: secondo la Gazzetta, il ruolo se lo giocano Hisense ed Evergrande. Suning vuole diventare la prima proprietà straniera a vincere un trofeo in Italia.

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Sezione: Copertina / Data: Mer 07 ottobre 2020 alle 08:49 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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