"Guarderò la partita in un Inter Club a Cuneo, ma vorrei essere li con Lautaro e gli altri anche solo per vivere l'attesa: sono momenti unici che mi mancano ancora adesso". Parola di Nicola Berti, ex centrocampista nerazzurro chiamato a presentare il big match tra Napoli e Inter ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "Questa sfida poi sarà speciale. Perché l'ultimo scudetto lo abbiamo buttato via noi, perché l'Inter sta benissimo, perché bisogna approfittare del Napoli che soffre il doppio impegno con la Champions. Conte quest'anno ha le sue belle grane, non è facile quando devi vincere sempre giocando ogni tre giorni...".

L'Inter invece se la cava discretamente: siamo a 7 vittorie di fila.
"Ero sicurissimo che la squadra sarebbe decollata, anche dopo le sconfitte con Udinese e Juventus. Ora siamo dove dobbiamo stare, l'Inter per me è la più forte. La nostra rosa è top e ora si è allargata... bene. Avete visto come giocano quelli che entrano dalla panchina? Il centrocampo era già tra i più forti d'Europa, adesso abbiamo anche Sucic: eleganza pazzesca, è uno dei nostri. E Zielinski, sta tornando quello di Napoli".

Barella resta sempre il più "bertiano" lì in mezzo?
"Per forza, da un N.B. all'altro come ripeto sempre. Per carattere, tecnica, tempi di inserimento, Nicolò ha pochi rivali. Io magari segnavo qualche gol in più...".

A proposito di gol in più: si aspettava un inserimento così veloce di Bonny e Pio Esposito?
"Quando ci sono talento e coraggio non serve tempo, glielo dice uno che ha debuttato con la maglia dell'Inter a 21 anni. Pio è un bomber pronto, Bonny sta facendo grandi cose. Hanno ribaltato le prospettive: Taremi, Arnautovic e Correa li potevi mettere in campo insieme ed eri sicuro che non sarebbe successo nulla. Ora invece...".

Coraggioso è stato anche Chivu a puntare subito su di loro, non crede?
"Su di lui non ho mai avuto dubbi. Lo conosco bene, agli eventi organizzati dall'Inter ci ritrovavamo fuori più o meno ogni mezz'ora, io a fumare il sigaro e lui le sigarette. Si parlava di calcio e ho capito che sarebbe stato l'uomo giusto: è un allenatore preparatissimo che respira interismo".

Come ha fatto, secondo lei, a fare subito centro con i giocatori?
"Ha avuto le idee chiare fin dall'inizio e le ha trasmesse con carisma: se non ce l'hai, è difficile che un gruppo di campioni ti segua con entusiasmo come stanno facendo i giocatori con lui. Come dicevo prima, la squadra ha un potenziale enorme e il mercato l'ha rinforzata, ma Cristian l'ha subito resa sua. E poi fa una cosa che non vedevo da tempo...".

Cioè?
"Corregge in corsa. Finalmente abbiamo un allenatore che non aspetta il 60' per fare un cambio".
 

Sezione: Copertina / Data: Sab 25 ottobre 2025 alle 08:57
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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