Ce l'aspettavamo. Vi avevamo avvertito. E, puntuale, è arrivata. E' arrivata la vendetta dei media su Antonio Cassano. Una vendetta favorita – se così si può dire – dalle scelte di Cesare Prandelli. Siamo certi che il commissario tecnico non avesse alcun sentore di quello che si sarebbe scatenato, ma la mancata convocazione del talento barese ha fornito l'assist a chi non vedeva l'ora di gettare fango addosso al numero 99 nerazzurro. E il passaggio di Prandelli si è ben presto trasformato in gol.

Facile, troppo facile. E in stile quasi mafioso. La conferenza di Cassano per la sua presentazione fu una bomba, buona per vendere copie e fare numeri su tv e web, ma incassata a malincuore dal settore, che ben presto l'ha rispedita al mittente con tanto di biglietto per gli auguri.

Antonio parlò chiaro: “Del Milan ringrazio tutti: società, tifosi e compagni. Tutti tranne uno”. Ma questo concetto, piuttosto lineare, fu strumentalizzato e quello che ne venne fuori fu: “Cassano attacca il Milan. Sputa sul piatto in cui ha mangiato. Ripudia chi gli ha salvato la vita”. Delle due, l'una: o Cassano parlava in dialetto o c'è della malafede. E qualcosa ci fa propendere per la seconda ipotesi. Forse il fatto che Cassano ribadì con forza il concetto della diversità dell'Inter nei rapporti con i media rispetto a qualche altra società. Forse quello. Decisamente.

Tanti complimenti, tanti cuoricini, ma alla prima occasione ecco la rivalsa di casta. Cassano segna, ma l'Inter perde con la Roma e allora poco importa: “Lo spogliatoio non regge più Fantantonio. E' rottura con Stramaccioni”, dicono. Guardandosi bene dal fornire finanche una minima motivazione. Il quadro si completa con la lista dei convocati di Prandelli: contro Bulgaria (a proposito, che bel 2-2!) e Malta, Cassano non ci sarà. Apriti cielo. “Cassano-Nazionale: è finita”, “Prandelli chiude con Cassano: via al nuovo corso”. Poi guardi la partita di Sofia e ti accorgi che Cassano ci sarebbe stato benissimo in una squadra apparsa piuttosto sconclusionata. Ma questo è un altro discorso.

Resta l'accanimento, solo superficialmente senza senso. Come nelle peggiori faide che si ricordino, i media italiani hanno fatto pagare a Cassano le sue dichiarazioni in conferenza. Quando ha attaccato uno e uno solo del Milan, e quando ha parlato di stampa che si lascia gestire sempre da quel qualcuno. Una vendetta che ci aspettavamo. E non dite che non vi avevamo avvertito.

Cassano ora è all'Inter, è bene che se ne renda presto conto. Glielo ricorderanno spesso.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Dom 09 settembre 2012 alle 13:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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